3 novembre 2020
COMICI DELLA QUALUNQUE – LUTTAZZI AMARI: “LA TV ITALIANA AMA I COMICI SURREALI: SONO COSÌ BUONI CHE NON URTANO NESSUNO - IL CONSENSO DI CUI GODE VALERIO LUNDINI, IL NUOVO TRENTENNE SURREALE, NON È DIVERSO DA QUELLO TRIBUTATO AL "QUALUNQUISMO ECUMENICO DI FIORELLO" (FULVIO ABBATE): IN QUESTI CASI, ESSERE BRAVI È UN'AGGRAVANTE. POCHI ASCOLTI? OH, È SOLO L'INIZIO: ARRIVERÀ A PRESENTARE SANREMO; A MODO SUO, COME CHIAMBRETTI” -
“Pensavo che avrei diviso di più. Mi aspettavo una frangia di detrattori. Invece sembra che piaccia a tutti Ho avuto un' adolescenza logorata da comici che parlavano solo di Berlusconi, al punto di farmelo stare più simpatico di loro Mi piace l' umorismo surreale. (Valerio Lundini, Il Messaggero, 27 ottobre 2020) Daniele Luttazzi per il “Fatto quotidiano”
Quando un nuovo comico trentenne piace istantaneamente a tutti, dal Foglio al Giornale a Repubblica a Vanity Fair, dovrebbe preoccuparsi, perché significa, innanzitutto, che sta facendo cose già digerite; ma, soprattutto, perché significa che sta bene a tutti, cioè che è irrilevante.
I paragoni evocati a proposito di Lundini sono un indizio eloquente: Paolo Villaggio-Professor Kranz, Cochi & Renato e Jannacci erano già surreali e anti-televisivi la bellezza di mezzo secolo fa; ma irritavano i benpensanti, poiché avevano la consapevolezza satirica di un Dario Fo ("La satira vera si vede dalla reazione che suscita"), che invece manca sempre quando un nuovo comico trentenne piace istantaneamente a tutti, c' è poco da fare.
Il nuovo trentenne surreale, a questo punto, invece di restarne semplicemente sbalordito, dovrebbe cercare di capire il ruolo che gli è stato assegnato, cioè interrogarsi sul perché la tv italiana, non da oggi, non abbia alcun problema a mandare in onda quelli come lui; e perché, qua da noi, ettari di corsivi vengano sempre dedicati alla loro esaltazione, non appena gli si concede la ribalta, e al pestaggio sistematico di chi viene censurato perché obietta sull' andazzo.
Si tratta di un nodo politico: i doganieri lasciano passare i surreali mentre impediscono l' accesso ai satirici. I surreali sono funzionali (dunque fungibili), i satirici no. Sicché, alla fine della fiera, il consenso di cui gode il nuovo trentenne surreale non è diverso da quello tributato al "qualunquismo ecumenico di Fiorello" (Fulvio Abbate): in questi casi, essere bravi è un' aggravante. Pochi ascolti? Oh, è solo l' inizio: arriverà a presentare Sanremo; a modo suo, come Chiambretti.
Detto altrimenti: se intervisti Diaco e Diaco sta allo scherzo, dov' è la critica? Per quale motivo quell' intervista dovrebbe "dividere"? Trent' anni fa, qualcuno fece Marzullo che intervistava Hitler e Gesù, e il produttore di quel programma, Parenzo, lo censurò, mettendo al suo posto una parodia bonaria di Marzullo fatta da Fabiofazio. Tarallucci, e infatti oggi Fabiofazio ospita Marzullo, in siparietti divisivi come il brodino della nonna.
Sapete qual è il massimo, per la tv? L' umorismo surreale e poetico: non fa male a una mosca. Le mie battute, invece, sono sgradevoli, morbose e indifendibili. Bisogna saper distinguere fra umorismo spietato e umorismo surreale e poetico. Vi faccio un esempio: vi siete mai chiesti che sapore abbia un feto appena abortito? Pollo crudo.
E questo era l' esempio poetico Aldous Huxley immaginò un nuovo tipo di società oppressiva in cui le persone vengono tenute sotto controllo non con la forza, ma con una cultura imbecille, ricca solo di sensazioni e bambinate. Mi sembra che ci siamo in pieno I buoni sentimenti usati per fare spettacolo!
Guardate questo ritaglio di giornale. Dice: 'Gli ospiti del Maurizio Costanzo Show di questa sera sono lo scultore Loris Costantini, la cantante Antonella Agosti, Barbara Marugo, fotomodella, il cantante Mauro Maglione, e Angela Ferri, portatrice di handicap'.
A me sembra una cosa allucinante. 'Lo sai? Sono stato ospite al Costanzo Show, ieri sera'. 'Ah sì? E cosa hai fatto di bello?'. 'Niente: ero l' handicappato della serata'" (Chi ha paura di Daniele Luttazzi?, 1991: anch' io avevo 30 anni).