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 2020  ottobre 30 Venerdì calendario

l fuorigioco diventa un caso da studiare

I gol sono l’essenza del calcio, ma anche la certezza delle regole contribuisce a renderlo credibile. Il record negativo di Alvaro Morata, cinque reti annullate per fuorigioco dalla Var in tre partite, addirittura tre nella sfida di mercoledì sera persa malamente contro il Barcellona, hanno fatto precipitare l’attaccante spagnolo e la Juventus nello sconforto. E hanno riacceso il dibattito sulla regola del fuorigioco: è giusto che per pochissimi centimetri si annulli un gol?
La Juve ne sa qualcosa, dato che l’immagine di Michel Platini mollemente disteso su un fianco come forma di protesta per il magnifico gol annullato nella Coppa Intercontinentale a Tokio contro l’Argentinos Junior è diventata un’icona. Adesso è cambiato tutto, tranne la frustrazione degli attaccanti. Ma non sono esclusi altri cambiamenti. Il 19 febbraio, subito prima che il Covid stravolgesse anche il calcio e la sua agenda, Arsene Wenger, ora a capo dello sviluppo globale del calcio per la Fifa, aveva lanciato una proposta forte, talmente forte da venire subito ridimensionata dal diretto interessato come un semplice spunto di riflessione: «Perché ci sia reale fuorigioco – sostiene Wenger – ci deve essere una luce tra l’ultimo difensore e l’attaccante».
Sarebbe un ritorno a quindici anni fa e una sostanziale modifica dell’attuale status, secondo il quale un giocatore è in fuorigioco se qualsiasi parte del suo corpo, escluse mani e braccia, è oltre l’ultimo difensore. L’Uefa sul cambiamento è più ricettiva della Fifa e la frase del suo presidente Ceferin è di 11 mesi fa: «Se hai un naso lungo, in questo momento sei in posizione di fuorigioco. Anche le linee sono tracciate dal Var. È un disegno un po’ soggettivo».
Ceferin è tornato sul tema a «Sportlab», evento di Tuttosport e Corsport, nell’ambito di un discorso più generale: «La Var a chiamata? Ci sono molte proposte, su come migliorarlo, per me la cosa più utile è che sia usato per le situazioni più controverse. La soluzione è limitare l’applicazione della Var, sul fallo di mano per esempio ci sono diversi dubbi. O sul fuorigioco di 1-2 centimetri». Il dibattito insomma è più che mai di attualità. E non è escluso che a marzo sul tavolo dell’Ifab ci sia anche questo tema, anche se è impensabile che ci siano modifiche già all’Europeo.
«Ma non è vero che con questa applicazione del fuorigioco non è calcio – sostiene Francesco Guidolin, allenatore e voce tecnica di Dazn –. Se non accettiamo la tecnologia su questo tema e stabiliamo una tolleranza di qualche centimetro c’è il rischio di tornare alla discrezionalità e quindi alla confusione. Purtroppo c’è il rischio di vedere annullati anche dei gol capolavoro, ma almeno c’è la certezza data dall’assistenza tecnologica. Non era congrua al gioco del calcio l’applicazione che abbiamo visto lo scorso anno sul fallo di mano e fortunatamente è stata corretta».
Tornare indietro sul fuorigioco resta un’opzione di cui però si discute e si discuterà. Se serve un uomo immagine per il cambiamento, Morata è quello giusto. Nel frattempo, sarà meglio che studi qualche piccola contromossa.