ItaliaOggi, 30 ottobre 2020
A Pechino 40 robotaxi in servizio
Prima la città di Changsha, nella provincia cinese di Hunan; poi Cangzhou, nell’Hebei e ora Pechino. Apollo Go Robotaxi, il servizio di taxi a guida autonoma del colosso web Baidu, arriva nella capitale con una flotta di quaranta veicoli e una copertura di circa 700 chilometri in tre diversi distretti della megalopoli. I passeggeri possono chiamare gratuitamente i taxi a guida autonoma tramite le applicazioni lanciate da Baidu che, dopo il test positivo nel centro di Cangzhou, ha deciso di estendere il servizio anche a Pechino.
La società del principale motore di ricerca cinese non è la sola a sviluppare questo business: anche Didi Chuxing, WeRide e AutoX hanno lanciato servizi di robotaxi in diverse città, offrendo corse gratuite ai pendolari in aree appositamente individuate per la sperimentazione del taxi del futuro.
Il robotaxi è un’innovazione che piace anche a livello governativo: il ministero dei trasporti cinese sostiene la guida autonoma come elemento strategico per un sistema di trasporti intelligenti.
«Supportiamo le città e le società che propongono servizi con veicoli a guida autonoma per accelerare lo sviluppo e l’applicazione di questa tecnologia, con la premessa di garantire la sicurezza», ha dichiarato Wu Chungeng, portavoce del ministero dei trasporti. «Abbiamo supportato Pechino, Shanghai e Hebei nella realizzazione di progetti pilota sul trasporto intelligente, come la guida autonoma e i sistemi v2x (vehicle-to-everything)».
Wu, ha riportato il South China Morning Post, ha anche detto che queste tecnologie faranno parte del quattordicesimo piano quinquennale della Cina, perché i veicoli a guida autonoma hanno attirato miliardi di investimenti a livello globale, trasformando il settore in un una fucina dell’intelligenza artificiale, ma anche un campo in cui la Repubblica Popolare sfida gli Stati Uniti d’America.
Per la Terra del Dragone, poi, la guida autonoma è una sfida interessante anche per altri aspetti. Come ha spiegato il ministro dei trasporti, Li Xiaopeng, ci sono in ballo nuovi modelli di business per l’industria dei trasporti, ma anche la possibilità di ridurre l’inquinamento causato dal traffico e facilitare la vita ai pendolari.
La ricerca e la sperimentazione procede spedita, se pensiamo che i primi robotaxi su strade urbane hanno iniziato a circolare nel 2018 a Guangzhou. Ora, ha ribadito Wu, questi servizi «funzionano bene» e dopo i test possono essere impiegati con successo nel mondo reale. Dopo aver validato la tecnologia, però, c’è la sfida del business: per ora le principali società impegnate nei robotaxi stanno proponendo corse gratuite in aree sperimentali, solitamente lontane dei centri urbani.
Yang Diange, decano del dipartimento di ingegneria automobilistica all’università Tsinghua di Pechino, ha affermato sul Quotidiano del Popolo che i veicoli a guida autonoma di livello 4, quando il veicolo può procedere da solo per la maggior parte del viaggio, dovrebbero entrare in uso commerciale su larga scala nel 2030.