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 2020  ottobre 29 Giovedì calendario

Carnivori contro vegani negli uffici Usa

I contrasti tra vegani e «carnivori» negli uffici non sembrano avere mai raggiunto in Italia il livello di asprezza invece comune nei paesi anglosassoni, anche se si conoscono dei casi in cui i primi hanno preteso un frigorifero autonomo nella sala pausa per evitare la «contaminazione» dei propri alimenti dovuta alla troppa vicinanza alla carne. Secondo un’indagine Eurispes, nel 2019 oltre l’87% della popolazione italiana si dichiarava onnivora, poco più del 5% si definiva vegetariana e l’1,9% vegana.
Rispetto alla tendenza nel tempo, il vegetarianismo è in netto declino mentre il veganismo è invece leggermente cresciuto. Nel 2020 la popolazione vegana negli Usa è solo marginalmente maggiore, il 2%, ma il rallentamento della crescita rispetto ai fasti di qualche anno fa potrebbe rendere gli adepti più combattivi. Il 10% dei cittadini Usa si dichiara infatti «ex» vegetariano o vegano.
Comunque sia, negli States le food wars in ufficio non di rado diventano un problema per l’ufficio risorse umane. Quest’estate ha guadagnato gli onori della cronaca il caso di un impiegato americano «carnivoro» che, seccato per la creazione di un circolo aziendale di vegani che, per statuto, vietava l’associazione ai mangiatori di carne, ha pensato di fondare un «beef and burger club», sempre aziendale, che proponeva ai soci di andare a provare i ristoranti specializzati in pietanze di carne rossa, una formazione ovviamente, ed equamente, vietata ai vegani...
I vegani hanno gridato allo scandalo e, citando la «immoralità» della scelta dietetica, hanno preteso che le risorse umane cancellassero lo statuto del circolo carnivori e lo mettessero al bando. Ovviamente, quelli del personale sono rimasti tra l’incudine e il martello, aggrediti da una parte per non aver bloccato lo statuto originale dei vegani che escludeva gli altri, e poi dagli stessi vegani per aver permesso la creazione di un circolo aziendale che incoraggiava la pratica criminale del consumo di carne.
Questi contrasti sono resi ancora più complicati da un problema di genere.
Secondo i dati più recenti, il 78% dei vegani americani è di sesso femminile. Nel Regno Unito il dato è il 64%. I relativi dati italiani mancano di coerenza, c’è di tutto, ma pare che la disciplina sia comunque nettamente femminile anche qui.