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 2020  ottobre 29 Giovedì calendario

Le api possiedono la carta di identità

Le api di una stessa colonia possiedono un profumo particolare, un profilo olfattivo che si riconosce dal loro microbioma, la flora batterica intestinale che influenza il cocktail di idrocarburi cuticolari (gli strati che compongono il carapace dell’ape). È la loro carta di identità. Dunque, in base a questa firma chimica le api possono riconoscere gli intrusi nel proprio alveare annusandone l’odore. È quanto ha affermato lo studio americano pubblicato su Science Advances, il 14 ottobre. Ogni colonia di api ha un microbioma specifico e questo non era mai stato mostrato prima, ha spiegato l’autrice della ricerca, Cassondra Vernier, della Washington University, Saint-Louis (Stati Uniti). Genetica, dieta, età, temperatura sono tra i molti fattori che influenzano la firma chimica di un ape, ma non era chiaro perché le colonie avessero firme chimiche diverse. È condividendo costantemente il cibo tra loro che le api si scambiano anche il loro cocktail microbico.Tuttavia, rimane ancora un mistero come la flora batterica riesca a modificare il profilo olfattivo delle api. Vernier ipotizza che «il microbioma influenzi la qualità della firma chimica alterando l’espressione degli enzimi utilizzati in queste reazioni biochimiche o fornendo diversi composti agli enociti». Metabolizzando gli zuccheri, i batteri producono molecole che le api possono utilizzare per sintetizzare idrocarburi cuticolari, feromoni coinvolti nel riconoscimento coloniale ma anche sessuale e sociale. Uno studio internazionale del 2019 mostra che un trattamento antibiotico produce un effetto sui comportamenti di riconoscimento. Numerosi studi hanno dimostrato che la flora batterica è capace di regolare la biodisponibilità di un gran numero di molecole che influiscono sul comportamento sociale degli animali compresi gli ormoni sessuali e i neurotrasmettitori.