Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  ottobre 27 Martedì calendario

I giovani calciatori offensivi più forti d’Europa

Ventenni all’attacco. E non è solo un modo di dire. Risolvono partite importanti, segnano anche dei gran gol, servono assist deliziosi, corrono per tre, coprono e difendono, ripartono e aggrediscono. In campionato e in Europa. È la generazione dei Kulusevski, degli Havertz, dei Foden, e delle nuove leve alla Antony dell’Ajax o l’impronunciabile ungherese Szoboszlai, già obiettivo di mercato delle grandi d’Europa. A volte seconde punte, o trequartisti, o esterni alti riciclati. Davanti farebbero tutto pur di giocare. E di imporsi. Perché è una generazione che ha fretta, di imparare e di mostrare il proprio talento.

Re di Budapest 
Partiamo dal bianconero Kulusevski, 20enne macedone di Stoccolma. A Parma partendo dalla fascia aveva già firmato 10 gol. Ora Pirlo sta pensando di reimpostarlo da trequartista dietro alla prima punta, ma Dejan funziona sempre e comunque, vedi l’ultimo magistrale gol col Verona e il primo con la Samp. Dicevamo di Dominik Szoboszlai, talento di Budapest in azione a Salisburgo, 20 anni appena compiuti, 12 centri la scorsa stagione e già 3 gol in questa Champions compresi i preliminari, ha un destro spaventoso su punizione; lo si è visto in fascia sinistra e dietro la punta. Di lui ci ha detto il c.t. ungherese Marco Rossi: «Ciò che mi ha sorpreso non è il valore tecnico, ma la personalità che mette in campo. Il progetto è spostarlo presto dal Salisburgo al Lipsia e poi vedere come andranno le cose. Su di lui so che ci sono Inter e Juve, ma la concorrenza è elevata».

Made in Premier
A proposito di 10-seconda punta-magari esterno con Havertz, 21 anni, scopriamo l’acqua calda: il Chelsea ha speso 70 mln per lui, dal Leverkusen, ha siglato 18 reti nel 2019-20 (4 in EL), ora sta pagando il periodo di ambientamento ma è uno che corre anche oltre 12 km a partita, fra i top europei. Insomma, sudore e cervello, e un piedino sinistro da favola. L’hanno paragonato a Özil, suo idolo, e a Kroos, gran tecnica, dribbling, visione di gioco e, col suo fisico (188 cm, 85 kg), contrasta e difende palla da mediano. Con lui a Londra, altro astro nascente, Mason Mount, 21enne alla seconda annata in Premier, e gavetta al Vitesse, trequartista offensivo, ha fatto anche la mezzala con le giovanili dei Blues. In Inghilterra c’è un altro Mason emergente, Greenwood, seconda punta o ala, 19enne del Manchester United già da 10 gol in Premier nel 2019-20, nonché 5 in EL, deb in nazionale a settembre. E sempre a Manchester, ma sponda City, una nuova certezza, Phil Foden, 20enne di Stockport: Guardiola l’ha messo ovunque, a destra, sinistra, dietro la punta e di punta, Phil non va mai in confusione. In Champions col Porto è entrato e dopo 5’ ha offerto l’assist del 3-1 al coetaneo Ferran Torres, altro elemento interessante; a marzo 2019 è andato in gol in CL con lo Schalke a 18 anni e 288 giorni, più giovane di sempre del club. 

Novità
È inglese ma inventa in Germania, Jadon Sancho, 20 anni, quarta stagione pro, del Dortmund; di Camberwell, ghetto a sud di Londra, parenti da Trinidad e Tobago. Esterno velocissimo, gioca e dribbla con entrambi i piedi, con tecnica ad alta velocità, contropiedista fulminante, è passato a seconda punta o magari nei 2 dell’«albero di Natale», dietro a Haaland. Con lui sta crescendo Giovanni Reyna, ancora minorenne (17), figlio di Claudio Captain America (112 gare con gli Usa); a marzo scorso mise in crisi il Psg con assist in 20’, rapido e tecnico da paura. Fra i talenti ben noti ma ancora Under 20 quelli di Liga, i Rodrygo e Vinicius, non certo finora al loro massimo, o Ansu Fati e Pedri, i minorenni terribili del Barça, o Joao Felix, mister 126 milioni dell’Atletico, tutti però ancora da dimostrare. Nomi nuovi? Da seguire l’ultimo affare dell’Ajax Antony, 20 anni, di Osasco, ex San Paolo, 4 reti in Eredivisie in 7 match (e altri 3 in amichevoli estive), parte dalla fascia destra con un sinistro terribile, tecnica raffinata, dribbling rapido; se impara a giocare con gli altri è una bomba. E poi Tetê, 20, Shakhtar, di Alvorada, sud del Brasile, vivaio Grêmio, uomo di fascia, si è concesso 2 assist, un gol e 3 tiri in porta contro il Real a Madrid. Mica pizza e fichi...