La Stampa, 26 ottobre 2020
Messner è preoccupato per le sue pecore
Lupi e pecore. «Si deve trovare l’equilibrio, mi batto e mi batterò sempre per questo». Reinhold Messner aggiunge: «Difendo anche le mie di pecore». Per i suoi 75 anni gli hanno regalato due pecore con gli occhiali, rare, tutelate dall’Unione europea. Pascolano anche nella sua valle, quella altoatesina di Funes.
l1Hanno subito aggressioni?
«Certo. Proprio questa razza di pecore è l’esempio della mancanza di equilibrio tra prede e predatore. Gli allevatori di queste zone hanno riportate nelle malghe in alto 500 di queste pecore con gli occhiali. I lupi ne hanno sbranate 50. Sono state riportate in basso. Il lupo protetto ammazza le pecore protette».
l2Che fare, allora?
«I lupi che attaccano bisogna mandarli in Siberia, insomma fare qualcosa».
l3Vuol dire ucciderli?
«Contenerli. 120 anni fa il lupo si è estinto in Sud Tirolo, ora bisogna trovare un punto di incontro, non uccidere tutti i lupi, ma è impensabile che i contadini debbano andarsene. Lasciare le malghe significa anche interrompere la transumanza, che fa parte sia della cultura alpina, sia della nostra economia».
l4Non si potrebbero proteggere meglio le greggi?
«Noi non siamo in Abruzzo. Là hanno imparato a convivere con i lupi, grazie anche ai loro cani, ma da noi questo tipo di controllo è molto più difficile, per gli spazi in alta montagna. Non possiamo certo fare recinti, tutto è più complicato. È anche una questione di cultura, certo. Potremmo andare in Appennino a imparare come gli allevatori riescono a tutelare i loro animali, ma credo che impiegheremmo qualche anno e nel frattempo il lupo continua a fare ciò che sa, il predatore».
l5Abbattere il lupo significa uccidere animali protetti.
«Ripeto, è questione di convivenza, quindi di trovare un equilibrio. Accade anche in natura. Bisogna fare pace tra contadini e animalisti. Sa, chi protegge a ogni costo il lupo è di solito un cittadino che non l’ha mai visto in azione. Bisogna conoscere il fenomeno e trovare un rimedio. Non vedo perché tra animali da allevamento protetti e il lupo si scelga solo la vita di quest’ultimo e non anche quella della pecora che sorregge l’economia e la cultura contadina».