il Fatto Quotidiano, 26 ottobre 2020
I massoni sono con Francesco
Dopo oltre sette anni di pontificato, il discernimento gesuitico di Francesco è scosso da fremiti rivoluzionari senza precedenti. Dapprima la clamorosa cacciata del cardinale Angelo Becciu, ex ministro dell’Interno vaticano, per l’affarismo finanziario e immobiliare coi soldi dei fedeli cattolici.
Poi, ovviamente, le misericordiose parole di apertura sulle unioni gay. Il fronte della destra clericale ha subito gridato all’eresia ma il volume di fuoco di tradizionalisti e conservatori non è stato quello che ci si aspettava. Per un semplice motivo, spiegato dal monsignore-macchietta Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo che contende a sua eminenza Raymond Burke il ruolo di anti-papa e di guida dei farisei anti-bergogliani. “Spera (Francesco, ndr) che un gruppo di Cardinali lo accusi formalmente di eresia, che ne chieda la deposizione. E così facendo, Bergoglio avrebbe il pretesto di accusare questi Prelati di essere ‘nemici’ del Papa, di porsi fuori dalla Chiesa, di volere uno scisma”.
Ergo, fermi tutti. Ché un conto è sbeffeggiare e insultare Francesco (in questi anni è stato persino paragonato all’Anticristo), un altro formulare un’accusa formale di eresia. E lo stesso Burke sembra frenare quando, pur dicendosi triste e scandalizzato, specifica che le parole dette dal papa in un’intervista (quella ripresa dal documentario presentato alla Festa del cinema di Roma) non sono magistero e che la posizione della Chiesta contro i matrimoni gay non cambia. In ogni caso, la ferocia aggressiva della destra clericale è riassunta dalla riscoperta del pensiero di vari santi sui “sodomiti”. Uno per tutti, San Gregorio Magno sul castigo di Sodoma: “Era quindi giusto che i Sodomiti, ardendo di desideri perversi originati dal fetore della carne, perissero ad un tempo per mezzo del fuoco e dello zolfo”.
Sempre Viganò, poi, introduce un altro classico della critica anti-bergogliana: “È l’ennesimo embrassons-nous di matrice massonica”, sviluppato proprio nell’ultima enciclica del papa: Fratelli tutti. E a dire il vero, i massoni hanno molto apprezzato i riferimenti alla fratellanza universale, che travalicano fede e ideologia, alla base del testo francescano. Il notiziario mensile Erasmus del Grande Oriente d’Italia, la maggiore obbedienza massonica del nostro Paese, si apre infatti con un editoriale che ripercorre le “non poche analogie con i principi e la visione massonica”. In pratica, Francesco esaltando la fratellanza celebra “il trinomio massonico” da 300 anni “posto all’Oriente nei templi insieme a quelli di Libertà e Uguaglianza”.
A proposito di grembiulini: altre analogie sono invece ravvisabili nei due scandali che hanno segnato i tentativi del papa di riformare la gestione finanziaria ed economica della Chiesa. I profili gemelli, cioè, di Francesca Immacolata Chaouqui (Vatileaks 2) e Cecilia Marogna (la “dama di Becciu). Entrambe arrestate, sono arrivate in Vaticano su due scie parallele della cosiddetta cattomassoneria: Chaouqui legata alla potente contessa Pinto Olori del Poggio e al faccendiere Bisignani; Marogna “consigliata” da Carboni, Pazienza e finanche dal massone democratico Magaldi. Ma questa è un’altra storia.