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 2020  ottobre 23 Venerdì calendario

La Mongolia regala 30 mila pecore alla Cina

Ogni promessa è debito e la Mongolia è stata di parola: dopo aver superato una quarantena di trenta giorni un gregge di quattromila pecore ha fatto il suo ingresso in Cina. Nelle prossime settimane seguiranno altri ventiseimila capi, anche questi donati dal presidente mongolo Khaltmaagiin Battulga: un omaggio agli sforzi e ai sacrifici fatti dalla popolazione dell’Hubei nella lotta al Coronavirus e al supporto che la Cina ha dato alla Mongolia nel contrasto della pandemia con forniture mediche, condividendo esperienze di prevenzione e trattamento, nonché informazioni sul Covid-19. L’annuncio della donazione era stato fatto otto mesi fa, quando il leader mongolo, primo capo di Stato a recarsi in Cina dallo scoppio della pandemia aveva fatto visita a Pechino.L’arrivo del primo carico di bestiame nella città di frontiera di Erenhot è stato seguito con grande attenzione dalla stampa cinese. La donazione, ha scritto il Quotidiano del Popolo, l’organo ufficiale del Partito comunista cinese, incarna il sostegno incrollabile della Mongolia per la lotta contro il Covid-19 del governo e del popolo cinese. «Illustra vividamente il concetto di costruire una comunità con un futuro condiviso e l’amicizia dei due Paesi», ha detto Zhao Lijian, portavoce del ministero degli esteri cinese. Sui social orientali si parla già di questa donazione come del primo caso di «diplomazia delle pecore»: niente di ironico, ma un gesto che è stato molto apprezzato dalla popolazione, tanto che le pecore mongole sono diventate uno degli argomenti caldi nei motori di ricerca e tra gli hashtag più utilizzati. Su Sina Weibo, uno dei siti più frequentati della Cina, si sono scatenati i buongustai: il montone mongolo è infatti una pietanza particolarmente gradita, protagonista di piatti tipici come l’hot pot.
Secondo un accordo bilaterale, ha spiegato l’agenzia Xinhua, le pecore vengono trasportate a Erenhot in lotti, dove vengono macellate e lavorate prima di essere spedite nell’Hubei, la provincia centrale della Cina, l’ex frontiera della lotta epidemica cinese.
Ma perché donare proprio del bestiame? Baatarkhuu Khorloo, presidente dell’associazione mongola per la storia e la cultura cinese, ha spiegato che le pecore sono considerate i migliori doni possibili in Mongolia. «Nelle usanze popolari del Paese, le pecore rappresentano l’amicizia e la pace».
Nonostante l’impatto della pandemia, i flussi commerciali tra Cina e Mongolia sono molto attivi, anche se ancora sottoposti a rigorose misure di prevenzione e controllo. Da gennaio al 14 ottobre, per esempio, sono stati effettuati un totale di 1.820 viaggi in treno merci Cina-Europa tramite Erenhot, superando il totale dell’anno scorso.
Ma torniamo alle pecore. Il consumo procapite di montone, che lo scorso anno in Cina ha raggiunto i 3,76 chilogrammi per un dato complessivo di 5,18 milioni di tonnellate, è previsto ancora in aumento: se nel 2017 si consumavano 4,94 milioni di tonnellate si dovrebbe arrivare a 5,5 milioni nel 2022 secondo le analisi della piattaforma chyxx.com. Più in generale è la domanda di carne che sale in Cina, quest’anno dovrebbe toccare quota 100 milioni di tonnellate, ma, come ha puntualizzato il ministero dell’agricoltura, la produzione interna è di 90 milioni di ton e quindi per circa 10 milioni di ton si deve far ricorso all’importazione. Le pecore mongole sono doppiamente benvenute.