Alessandro Baricco torna a riflettere sulla pandemia e lo fa con il saggio "Quel che stavamo cercando". Trentatré frammenti da leggere in sequenza o digitando a caso sullo smartphone partendo da qui: libroprivato.it. Ne anticipiamo l’incipit, alla fine scoprirete che la pandemia è una creatura mitica come l’amore «poiché similmente prende l’avvio da un contagio improvviso, inaspettato, violento».
Ciò che un medico decide di chiamare malattia , è una malattia.
Ciò che un virologo decide di chiamare virus , è un virus.
Ciò che un epidemiologo decide di chiamare pandemia , è una pandemia.
frammento I
ma in realtà bisognerebbe provare a comprendere la Pandemia come creatura mitica . Molto più complessa di una semplice emergenza sanitaria, essa sembra essere piuttosto una costruzione collettiva in cui diversi saperi e svariate ignoranze hanno lavorato nell’apparente condivisione di un unico scopo.
frammento II
le creature mitiche sono prodotti artificiali con cui gli umani pronunciano a se stessi qualcosa di urgente e vitale. Sono figure in cui una comunità di viventi organizza il materiale caotico delle proprie paure, convinzioni, memorie o sogni. Abitano uno spazio mentale che chiamiamo mito: averlo concepito, e averne quotidiana cura, come della propria dimora, è uno dei principali gesti grazie a cui gli umani si assicurano un destino. O lo riconoscono.
frammento III
niente di più fuorviante che usare il termine mito come sinonimo di evento irreale, o fantastico, o leggendario. Il mito è ciò che aggrega un pulviscolo di fatti nel profilo di una figura leggibile. In un certo senso è ciò che porta l’indistinto di ciò che accade alla forma compiuta di ciò che è reale . Èun fenomeno artificiale, questo sì, è un prodotto dell’uomo. Ma scambiare artificiale per irreale è sciocco. Il mito è forse la creatura più reale che c’è.
frammento IV
dire che la Pandemia è una produzione mitica non vuol dire che non sia reale, e tanto meno che sia una favola. Al contrario. Dire che la Pandemia è una produzione mitica significa sapere con certezza che una quantità enorme di decisioni molto reali l’ha prima resa possibile, poi quasi invocata, poi generata definitivamente, assemblandola con un numero infinito di piccoli e grandi comportamenti pratici.
frammento V
il gesto con cui grandi comunità di umani riescono a costruire un mito risulta in larga parte misterioso. Difficili da decifrare sono le ragioni per cui lo fanno, e i tempi che scelgono per farlo. Tuttavia, la precisione — e spesso la bellezza — del prodotto finale, unitamente all’impressionante complessità di cause che lo generano — su ciascuna delle quali lascia il segno la mano artigiana degli umani — dà alle creature mitiche una tale statura che non di rado sono state trattate come divinità. In questa dinamica è inscritto che nel produrre mito gli uomini diventano più di ciò che sono.
Dove non c’è creazione mitica, gli umani si arrestano. Come bloccati da un incantesimo.
frammento VI
può accadere di lottare per sconfiggere il mito, insegna l’ Odissea.
Può accadere di lottare per edificare il mito, insegna l’ Iliade.
L’élite intellettuale omerica aveva le idee chiare. Attraverso il mito gli umani generano mondo. A causa del mito lo perdono.
E poi così, per sempre, in una rotazione senza fine. Né buona né cattiva. Solo inevitabile. Giusta.
Il destino degli umani è tessuto con il filo del mito, intendevano dire, i nostri padri. Desideravano che lo sapessimo.
frammento VII
la resa senza condizioni al metodo scientifico ci ha resi incapaci di leggere il mito, di capire la sua produzione e perfino di dare valore alla sua presenza nella vita degli umani. Regredito a reperto magico, o semplicemente a espressione di una certa ignoranza, è combattuto in nome della chiara luce della verità, quella per la prima volta balenata nella mutazione illuminista. Ma solo civiltà in grado di riconoscere la produzione del mito, mettendola in rotazione con il lavoro di lettura della scienza, possono leggere il proprio destino correttamente.
Con gli occhi della scienza si legge un testo privo di vocali. Erano così certe scritture arcaiche, poi rivelatesi insufficienti a dire il mondo.
frammento VIII
i nomi della scienza sono le conchiglie che rimangono nella sabbia quando l’onda del Mito si ritrae attratta dai campi magnetici delle maree.
Virus: molluschi.
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