Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  ottobre 22 Giovedì calendario

L’autocertificazione, di nuovo

Dannato Covid che ci costringe ancora al-l’autocertificazione, per adesso in Lombardia, Campania e Lazio, ma il ti-more forte è che con quel pezzo di carta, burocratico e necessario passaporto per la libertà, nella notte si dovrà presto girare anche in altre regioni d’Italia.
Angoscia, rabbia, pani-co: mettete da parte tutto, reazioni comprensibili che sappiamo non servono a niente, e andiamo piuttosto alle stampanti, con calma prendiamoci le risme di fogli A4 che ci serviranno e che ritroveremo in macchina e sotto il sellino del motorino, nella borsa, nello zaino, e che poi finiremo per confondere, perché appena le ordinanze cambieranno pure di una sola virgola – durante lo scorso lockdown, 5 autocertificazioni diverse in 70 giorni – servirà un nuovo modulo, con nuovi giuramenti.
Nome, cognome, spie-gare dove si sta andando. Se esci per recarti al lavoro: indichi il datore e l’indirizzo. Se esci per altre urgenze: scrivi dove vai e a che ora torni. Molti, è possibile e probabile, menti-ranno. Per evadere dalla reclusione collettiva, su quei fogli, da marzo a maggio, furono raccontate anche parecchie bugie, spesso struggenti, altre volte disperate e visionarie, dentro un’epica di romanticismo, erotismo, pura follia.
Una signora di Modena fu fermata a Imola con un Jack Russell al guinzaglio: «È viziatissimo. I bisogni li fa solo qui». A Firenze, un trentatreenne scrisse: «Mi drogo, lo spacciatore m’aspetta in piazza Santa Croce». Sotto Pasqua, a Mugnano di Napoli, tre persone lontane dall’indi-rizzo di residenza, si giustificarono con i carabinieri: «Ci siamo persi, ha fatto tutto il navigatore». Poi, ovunque, amanti che si desideravano, si cercava-no, si raggiungevano, e per farlo ai posti di blocco venivano lette storie pazzesche ma, in fondo, an-che molto rassicuranti. Perché noi italiani, mai, abbiamo perso la tenerezza. Mai. E questo, dannato Covid, è bene che tu lo sappia.