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 2020  ottobre 20 Martedì calendario

In Olanda 5 persone su 10 si fidanzerebbero con un robot

L’idea di stabilire una relazione romantica con un robot in Olanda è accettata da una percentuale significativa della popolazione, anche se nel resto dell’Europa la maggior parte si dichiara ancora del tutto contraria a uscire con un droide. A quantificare queste preferenze uno studio, pubblicato sull’archivio open access Zenodo, condotto dagli esperti dell’Università di Twente e dell’Università della California nell’ambito del progetto SIENNA, durante il quale sono stati intervistati 11 mila partecipanti provenienti da 11 paesi, tra cui Svezia, Corea del Sud, Stati Uniti, Sud Africa, Germania, Grecia, Polonia, Francia, Spagna e Brasile.

"SIENNA, un programma sostenuto dall’Unione Europea – spiega Philip Brey, docente di Filosofia della tecnologia presso l’Università della California – analizza l’etica e le opinioni relative alle tecnologie all’avanguardia. Il nostro studio si e’ concentrato sulla possibilità di intrattenere una relazione affettiva e romantica con un robot e abbiamo scoperto che circa il 27 percento degli intervistati sarebbe favorevole o non escluderebbe la possibilità di uscire con un robot, mentre il 72 percento “.
Il team ha raccolto informazioni relative a 11mila partecipanti, scoprendo che in Olanda la possibilità di stabilire legami amorosi con un droide è accettata dal 53 percento della popolazione, il tasso piu’ alto rispetto ai paesi coinvolti nell’indagine, ma la maggior parte delle persone non si sente a proprio agio in presenza di robot che sembrano e si comportano come esseri umani. 
"Ci stiamo abituando a interagire con automi intelligenti – afferma l’esperto – dagli aspirapolveri smart fino agli altoparlanti o agli assistenti di intelligenza artificiale, come Siri, Alexa o Google. La direzione è orientata verso un mondo dominato dalla robotica, ma volevamo delineare il confine tra l’interazione con questi dispositivi e la possibilità che si possa pensare di stabilire un rapporto di diversa natura”.
La frase sottoposta al vaglio dei partecipanti riguardava la possibilità che le persone avessero un partner romantico. “Il 12,5 percento si è dichiarato d’accordo, il 15,5 percento ha sostenuto di accettare l’idea, mentre il 72 percento ha espresso contrarietà – riporta il docente – anche se abbiamo notato un’ampia variabilità da paese a paese in termini di livelli di accettazione dell’idea dei robot come partner romantici, ad esempio nei Paesi Bassi solo il 45 percento degli intervistati era completamente contrario”.
Secondo i dati analizzati da esperti, in tutti i paesi esaminati le persone si aspettano rapidi sviluppi nelle capacità delle macchine nella comprensione e nella comunicazione simili a quelle umana, tanto che l’80 percento dei soggetti ritiene che la rivoluzione dell’intelligenza artificiale e della robotica cambierà significativamente il proprio paese entro i prossimi vent’anni e meno della metà ha espresso un giudizio positivo sull’impatto che queste macchine potrebbero avere.
"I risultati relativi ai dati raccolti in Svezia, Corea del Sud, Stati Uniti, Sud Africa e Germania – continua lo Brey – indicano che più del 10 percento dei partecipanti sarebbe d’accordo con una relazione amorosa robotica, mentre in Grecia, Polonia, Francia, Spagna e Brasile il valore scende sempre al di sotto del 10 percento. Gli antipodi sono stati rilevati in Grecia e Polonia (5 percento dei favorevoli) e in Olanda (53 percento)”.
Gli scienziati hanno anche indagato sulle implicazioni della vita artificiale. “Oltre il 50 percento dei soggetti intervistati – afferma lo studioso – ha espresso la preoccupazione che un impatto tanto dilagante porti a ridurre il controllo sulla propria vita. Solo il 13 percento si aspetta di acquisire un maggiore controllo”. Vita amorosa a parte, i risultati degli autori riguardano anche la possibilità di lavorare con un robot, eventualità a cui meno della meta’ dei partecipanti si sottoporrebbe.
"La maggior parte delle persone – osserva ancora l’autore – accetta i robot e l’intelligenza artificiale, ma non si trova a proprio agio con droidi dalle caratteristiche simili a quelle umane. Sappiamo che i vantaggi dell’interazione con le macchine possono essere enormi, ma, con l’aumentare della dipendenza dalla tecnologia, ci sembra di perdere parte della nostra autonomia”. Altro fattore che emerge dal sondaggio e’ la preoccupazione che una società orientata verso i robot potrà esacerbare le disuguaglianze sociali. “Il nostro lavoro – conclude Brey – fornisce un’istantanea di ciò che le persone pensano della tecnologia e delinea un quadro dei vantaggi e dei rischi percepiti dalla popolazione in relazione allo sviluppo e al progresso dell’automazione”.
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