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 2020  ottobre 18 Domenica calendario

22QQAFA13 Con Follett (e Proust) non si va a letto presto

22QQAFA13

Due fratelli sposano la stessa donna e la frequentano a turno. Sembra una canzone di Jannacci ma è il nuovo Ken Follett, Fu sera e fu mattina, ambientato nell’Inghilterra dell’Anno Mille dove si mangiano anguille bollite con cipolle e fagioli (volete favorire?) e si può morire di malattie spaventose («la lebbra delle puttane») o di razzia vichinga. Al solito la ricostruzione d’epoca è curata e la favola appassionante. Edgar (povero, ingegnoso e sfortunato in amore) stravede per Ragna, principessa normanna: «Indossava una veste di pelliccia di volpe, di un rosso dorato come i suoi capelli, e sembrava una donna selvaggia della foresta, bellissima e pericolosa. Edgar si scoprì a chiedersi se anche i peli del suo corpo fossero dello stesso colore...». Ragna è sposa di un nobile inglese che la tradisce a tutto spiano e proviene da una famiglia di «cani ringhiosi», tra cui uno scelleratissimo fratellastro vescovo (Oscar per il non protagonista). Questi parenti serpenti a Ragna, donna saggia, abile e ambiziosa, ne fanno di tutti i colori. Inoltre Follett, non solo narratore ma anche urbanista e, all’occorrenza, geometra, racconta come da un villaggio nasce una città (quella di tanti altri suoi romanzi). Bestsellerista laburista, simpatico e senza peli sulla lingua, Follett, intervistato dal «Corriere», ha detto che il celebratissimo incipit di Proust («Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera»), è orribile. Prima di gridare alla lesa maestà, ho letto i suoi incipit per vedere da che pulpito pronuncia la predica. Uno è bellissimo: «I bambini vennero presto per assistere all’impiccagione» (I pilastri della terra). Forse ha ragione lui. La cosa paradossale è che l’incipit di Fu sera e fu mattina («Edgar si rese conto che era difficile restare svegli tutta la notte, persino in quella più importante della tua vita»), qualcosa di proustiano, almeno in termini di addormentamento, lo contiene. Con il nuovo Follett, comunque, difficilmente andrete a letto presto la sera.