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 2020  ottobre 17 Sabato calendario

La tempesta perfetta sui pescatori di Brixham

Dal gabbiotto del Brixham Harbour Port Security la guardia giurata scuote la testa. È irremovibile. Il più grande mercato britannico per valore di pescato è off limits. Orgoglioso, ci dice che sta ascoltando una radio italiana, ha vissuto a Trento, ama l’Italia. Però non c’è niente da fare, la strada è bloccata, ragioni di sicurezza. Il virus stringe i controlli. Possono passare solo i camion enormi in arrivo dalla vicina Cornovaglia, attraversano il check point scaricando decine e decine di casse di pesce. Il business non può fermarsi, nemmeno davanti al mare che, oggi, è in piena tempesta.
Brixham – borgo marinaio del Devon diventato ombelico dell’industria ittica nazionale – nel 2019, secondo i dati appena diffusi, ha sviluppato un fatturato pari a 36,6 milioni di sterline, seguita da Newlyn, in Cornovaglia, con 31,7 e Plymouth, sempre in Devon, con 13,4 milioni.
Un doppio incubo si profila sul porto, in un settore che rischia di essere stritolato tra Covid-19 e Brexit. Specie se non ci sarà un accordo o, peggio, se si arriverà a un pessimo accordo. Un secondo lockdown sarebbe ferale per l’industria della pesca britannica.
Lo scenario è cambiato drammaticamente. Hanno cominciato i cinesi, a tirarsi indietro: a causa della pandemìa hanno smesso di comprare i tanto amati granchi di cui sono ricche le acque del Sud Ovest dell’Inghilterra. Ne ordinavano a tonnellate. A Brixham le aste del pesce si fanno online, a differenza delle più arretrate piazze della Cornovaglia. E l’impatto dei compratori cinesi spariti nel nulla è stato fortissimo, rapido. Uno shock.
È nelle ore più difficili che emergono le verità più amare. I cinesi hanno cominciato a voltare le spalle a Brixham. Le ragioni di sicurezza contano, eccome. Con il lockdown, ossessionati dal contagio d’importazione, i cinesi sono stati i primi a smettere di comprare i granchi temendo il contagio via packaging
Bruxelles è lontana, lontanissima, da questa brezza fresca, dalle casette a tinte tenui, dal veliero all’àncora nel porto con il quale sir Francis Drake, dice la leggenda, dopo aver giocato a boccette nella vicina Plymouth, salpò per sconfiggere l’Invincible Armada spagnola.
Ma i pescatori, in Gran Bretagna, sono secondi solo agli eroi del servizio sanitario, nell’immaginario collettivo sono un feticcio, l’ultimo baluardo allo strapotere dell’Europa che ha imposto all’Isola per decenni un regime di quote di pesca considerato iniquo.
La beffa, per loro, è dietro l’angolo. Riappropriarsi del mare, va bene. Ma perdere i mercati di sbocco tradizionali – il 70% del pescato finisce su mercati europei, Italia Francia Spagna – certamente no. Per la parte restante, il pesce nemmeno passa dalle banchine, viene spedito direttamente via cargo al destinatario all’altro capo del mondo.
«Stavamo appena rialzando la testa», dice Jim Portus, dell’associazione dei produttori di pesce del Sud Ovest «e adesso rischiamo di tornare sott’acqua». Boris Johnson è passato da qui l’anno scorso, ha incontrato i pescatori, ma adesso si teme il peggio.
Adela, di Tristan Northway, è l’unica barca dalla quale puoi comprare direttamente grazie alla registrazione first-sale-fish. «Oggi non vendo nulla – dice – troppo vento». Parla della guerra tra poveri che si è scatenata durante il lockdown. Mich Tonks, un’altra gloria locale, è lo chef che ha inventato la catena dei Rockfish, basata sull’idea di acquistare il pesce direttamente dai pescatori. A Pasqua ha lanciato l’idea di comprare direttamente dai pescatori sul molo ed è scoppiato un putiferio. Tristan ha protestato perché Tonks ha acquistato una quota in una barca che fornisce la sua pescheria accanto al Rock fish sul porto. Ha negoziato un prestito con l’area manager di HSBC per sopravvivere al virus a patto di apportare innovazioni.
Eppure Brixham – spiegano le targhe storiche – è un antico porto morto e risorto più volte. Era in piena espansione fino all’anno scorso, cercava di esportare il modello online a Newlyn, in Cornovaglia, dove le aste si fanno dal vivo all’alba. Qui tutti sanno che il mercato interno non potrebbe mai e poi mai assorbire l’immensa varietà di pesci e crostacei di questo mare così pescoso.