Corriere della Sera, 15 ottobre 2020
Storia del vermouth
La Storia in una bottiglia, la magia di una città. Quando nei salotti si discuteva (con eleganza di modi) di politica, di economia, di valori spirituali. Era l’ora del vermouth, vino eclettico da gustare durante le conversazioni ma soprattutto come aperitivo. Siamo nella Torino Sabauda di Carlo Alberto. E con il suo nome, nel 1837, venne prodotto uno speciale vermouth, ad opera di Tumalin Baracco de Baracho, che si procurò le basi della ricetta di quel vino profumato che il cuoco di corte preparava per il re (foto). Studiò così una sua esclusiva produzione che continuò per 200 anni e che ancora prosegue. Con slancio rinnovato, considerando che il vermouth è tornato di gran moda. Fatto sta che il «Riserva Carlo Alberto» (Compagnia dei Caraibi) sarà protagonista assieme ai 18 marchi iscritti al Consorzio di Tutela del Vermouth di Torino (fra gli altri, Calissano, Carpano, Cinzano, Giulio Cocchi, Gancia, Martini & Rossi…) di due degustazioni (sabato 17 e domenica 18 ottobre). Con annesse lezioni di Vermouth, presso il Salotto dei Gusti e dei Profumi allestito ad Alba, in piazza Duomo. Storia e cultura anche nel design della bottiglia speciale «Carlo Alberto» che trae ispirazioni da Palazzo Madama, passando per l’Art Nouveau, fino al colonnato della Gran Madre di Torino.