Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  ottobre 14 Mercoledì calendario

Raddoppiare il capitale? Con il cash servono 720 anni

Quanti anni occorre “aspettare” prima che il capitale investito raddoppi? Dipende da molti fattori, in primis dalla strategia di investimento e dal livello di rischio che si intende imbarcare nelle operazioni.
Limitandosi però a fotografare gli attuali tassi e rendimenti delle principali classi di investimento e ipotizzando che lo scenario non cambi granché nei prossimi anni è possibile ottenere una proiezione sul futuro. Cominciamo dalle obbligazioni che storicamente hanno rappresentato per i risparmiatori italiani la roccaforte delle scelte di investimento, discorso che vale sia per i titoli di Stato ma anche per i bond societari e fra questi, in particolare i bond bancari perché agevolmente collocati allo sportello. Non è una novità che i rendimenti obbligazionari stiano crollando in tutto il mondo per effetto delle politiche espansive delle banche centrali che, per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia, hanno portato il costo del denaro sui minimi.
Ne consegue che il mercato globale dei bond si sta mediamente “giapponesizzando”, ovvero i tassi si stanno livellando verso il basso come accade in Giappone ormai da oltre un decennio. Il rendimento globale medio delle obbligazioni è scivolato allo 0,49%. Di questo passo occorrerebbero 147 anni per raddoppiare il capitale.
Ancora più eclatante la distanza temporale se si considera la liquidità (e quindi in questo caso si fa riferimento a fondi monetari). Dato che il rendimento nominale mondiale si attesta allo 0,1% il tempo necessario perché 1.000 euro investiti oggi si trasformino in 2.000 è sostanzialmente lunare: 720 anni. Senza considerare che nel frattempo l’inflazione, per quanto bassa essa ormai sia nelle economie più sviluppate, eroderebbe comunque in termini reali quei 1.000 euro guadagnati in più di 700 anni.
Se ci spostiamo sulle azioni, il cui rendimento medio annuo si attesta invece al 5,49% stando ai calcoli della casa di investimenti Robeco, il tempo si accorcia inesorabilmente: in 13 anni il capitale oggi investito in azioni tendenzialmente andrà a duplicarsi.
Questi dati confermano che se le banche centrali non cambieranno prima o poi rotta – non solo hanno abbassato i tassi ma in molti casi stanno acquistando quantità massicce di obbligazioni statali praticando una sorta di monetizzazione, al momento temporanea, dei debiti pubblici – per gli investitori di tutto il mondo sarà sempre più complesso sfuggire all’acronimo che oggi va per la maggiore nelle sale operative: Tina. There is no alternative. Sottointeso, alle azioni. Essendo ormai il mercato obbligazionario divenuto uno strumento funzionale al torchio delle banche centrali (le banche stampano moneta proprio comprando bond) per chi vuole estrarre valore dai mercati finanziari non resta che comprare azioni. Accettando però un grado di rischio elevato. Per sopportare il quale ci vorrebbe un livello di educazione finanziaria elevato che, ahinoi, in Italia al momento resta un miraggio per la gran parte dei risparmiatori retail.