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 2020  ottobre 13 Martedì calendario

A Piazza Affari il primo Etf in formato Sharia

A Piazza Affari ha debuttato il primo Etf conforme alle norme della Sharia, la legge sacra dell’Islam. Lo strumento si chiama Almalia Sanlam Active Shariah Global Equity ed è un Etf a gestione attiva che si muove nel segmento dell’azionario globale. L’emittente è Almalia, gruppo internazionale di servizi finanziari, che ha selezionato Sanlam Investments UK per la gestione degli asset.
L’ingresso a Piazza Affari è avvenuto appoggiandosi ad HANEtf, la piattaforma che ha come obiettivo quello di quotare sotto forma di strumenti replicanti le strategie di asset manager che non hanno la massa per sbarcare direttamente sul mercato.
Per assicurare che l’Etf rispetti le norme della Sharia, l’investimento sarà controllato da un comitato di studiosi di Amanie Advisors con una grande esperienza negli investimenti islamici. I prodotti finanziari islamici hanno quattro caratteristiche principali: sono garantiti da asset, sono etici, distribuiscono il rischio equamente e sono soggetti a una determinata governance.
L’Etf ha quindi una replica fisica, non può investire secondo logiche speculative e deve stare lontano da alcuni comparti (alcool, gioco d’azzardo, etc).
Si tratta del primo Etf azionario globale al mondo a gestione attiva conforme alle norme della Sharia in materia di investimenti. Il fondo è stato quotato a Londra su Lse lo scorso 30 settembre ed ora è disponibile su diverse piazze del Vecchi Continente.
L’Etf ha un Ter dello 0,99%, un sottostante in dollari ed è investito in 24 titoli azionari internazionali potendosi muovere in un range compreso tra 20 e 35. Il maggior peso (a fine settembre) è su titoli europei, per il 53% mentre il Nord America incide per il 28 per cento. Scorrendo le azioni più importanti in portafoglio svettano Johson & Johson, Novartis, Henkel e Abbott Laboratories per un peso totale intorno al 20 per cento.
La strategia di fondo è quella di investire su titoli ad alto rendimento sul capitale e bassa leva finanziaria, così come su modelli di business durevoli con un vantaggio competitivo sostenibile e che generano un flusso di cassa disponibile per gli azionisti e i finanziatori.
Si tratta di un’iniziativa che vuol dare impulso alla finanza islamica nell’approccio all’investimento azionario. In campo obbligazionario lo strumento più utilizzato è stato quello dei Sukuk, titoli di debito conformi alle norme della Sharia.