Corriere della Sera, 13 ottobre 2020
L’imitazione di De Luca più vera del vero
Dura la vita del comico in tempi di pandemia. Con tutto il dibattito pubblico schiacciato sul virus, restano poche briciole da scandagliare per trovare tormentoni e personaggi da eleggere a bersaglio della satira. Per fortuna, a dare una mano a Maurizio Crozza, che da qualche settimana è tornato in onda in diretta su Nove con il suo «Fratelli di Crozza», restano i governatori delle Regioni (venerdì, 21.20). Sarà un caso che le più riuscite tra le sue maschere arrivino proprio da quel milieu, di cui ha saputo cogliere tutte le contraddizioni, tra presenzialismo e inadeguatezza?
Dopo molti mesi dal loro esordio, i siparietti da teatro dell’assurdo ambientati a Palazzo Lombardia, con le imitazioni di Attilio Fontana e Giulio Gallera (aiuto!), restano uno degli appuntamenti imperdibili del programma. Che dire poi del governatore Vincenzo De Luca? Come succede nei casi migliori, l’imitazione di Crozza è più vera del vero, ha saputo cogliere tutti i tic retorici della sua pomposa oratoria anche prima che esplodesse come caso sui social.
Deprivato della presenza del pubblico in studio, lo show di Crozza ha in questi mesi dovuto cambiare pelle per adeguarsi al contesto mutato: più segmenti registrati, assenza del feedback diretto della risata o dell’applauso che in un modello teatrale come il suo è oro. Non facile reinventarsi, e in qualche caso sembra che Crozza avverta una certa fatica, nonostante l’ottimo Andrea Zalone a fare da spalla ma anche le veci delle reazioni del pubblico durante gli sketch. Nel mix d’idee inedite e ritorno dei grandi cavalli di battaglia che caratterizza ogni nuova stagione dei suoi programmi, una menzione speciale va questa volta alla pensata di dar vita all’ingegner Mattia Binotto, team principal della scuderia Ferrari con le sue mille difficoltà, che allarga l’immaginario del programma fuori da confini angusti della politica e fa ridere senza retrogusti amari.