ItaliaOggi, 10 ottobre 2020
Londra, City deserta e uffici vuoti
La City, a Londra, sembra il fantasma di se stessa: le strade sono sempre deserte come fosse domenica mattina e si vede circolare soltanto qualche raro passante. A sette mesi dall’inizio del confinamento, il cuore finanziario della capitale inglese è ancora sotto una campana di vetro e continuerà a restarvi almeno fino a primavera 2021 dopo le ultime raccomandazioni del governo di Boris Johnson a continuare lo smart working. In realtà, dalla fine del lockdown, a luglio, in pochi erano tornati a lavorare negli uffici preferendo continuare a lavorare da casa. L’epidemia di Covid-19 e i trasporti pubblici sovraffollati non hanno incoraggiato il rientro negli uffici londinesi che hanno continuato a restare vuoti.Le grandi istituzioni finanziarie hanno scoperto che i propri affari funzionavano bene durante il lockdown. I mercati finanziari non si sono fermati e gli uffici di consulenza hanno continuato a consegnare i propri report. Dunque, perchè correre rischi sanitari dal momento che la pandemia continua.
Dall’inizio di settembre molti grandi gruppi hanno studiato la possibilità di un rientro progressivo del proprio personale, ma con le nuove decisioni del governo britannico queste velleità sono state messe da parte.
Il cuore deserto di Londra è un’eccezione in Europa. Soltanto il 40% degli impiegati è rientrato negli uffici contro l’86% nell’area parigina, il 68% a Madrid, il 72% a Francoforte, l’80% a Milano, secondo uno studio pubblicato da Morgan Stanley. Il 78% dei londinesi ha dichiarato di voler lavorare più spesso da casa, in futuro, un record in Europa alla pari dei parigini. La pandemia ha segnato una svolta a lungo termine. Gli uffici non spariranno, è la convinzione diffusa, ma le persone li vogliono utilizzare in maniera diversa.
Dell’assenza degli impiegati soffrono soprattutto bar e ristoranti, ancora di più adesso che il premier ha ordinato la chiusura alle 22 in conseguenza dell’aumento dei contagi. Molti locali hanno chiuso definitivamente o hanno dimezzato il personale. Ma c’è anche chi, in controtendenza, come lo storico pub, The Jamaica Wine House, a Londra dal 1652, ha deciso di riaprire a fine settembre con personale dimezzato. Certi clienti sono ritornati e qualcuno si porta il computer per lavorare da lì. Il fatturato, però, è crollato, ridotto a un quarto.
Per Londra è un momento cruciale. La città non ha più l’energia di prima. La vitalità è scomparsa. La metropoli sembra addormentata. Le grandi torri di vetro lasciano intravedere file di scrivanie vuote. Soltanto i grandi lavori continuano ad andare avanti come prima: molti grattacieli stanno per essere realizzati, ma sembrano appartenere ad un’epoca passata. Tuttavia, nessuno, al momento, è ancora in grado di misurare l’ampiezza della svolta impressa all’economia locale dalla pandemia.