Corriere della Sera, 10 ottobre 2020
Com’è cambiata la tecnologia del freddo
Un benefico brivido di freddo. Sfidare le basse temperature per contrastare l’invecchiamento cutaneo, cellulite, qualche chilo di troppo e, secondo gli ultimi studi, anche per migliorare l’umore. Ormai sono diversi gli estimatori del brivido, molte celeb come Roberto Bolle e Jennifer Aniston ma soprattutto sportivi tra cui Cristiano Ronaldo.
«La crioterapia, ovvero il trattamento che prevede l’esposizione del corpo a temperature estreme comprese tra 120 e 160 °C sotto zero – spiegano da Omezi Suite, centri specializzati concepiti per la cura del corpo e della mente presenti a Milano e Roma – è nata in ambito sportivo medicale per approdare, più di recente, nel mondo dell’estetica. Adesso è considerata un approccio del benessere a 360 gradi: spazia dalla medicina estetica alla cellulite e agisce sulla fatica fisica e mentale. Inoltre, la crioterapia sistemica aumenta la concentrazione e migliora i disturbi che compaiono durante il sonno».
Sappiamo che il nostro corpo, se esposto a basse temperature, ha la necessità di scaldarsi e quindi brucia calorie. Di conseguenza: il metabolismo è più attivo, aumenta a livello epidermico la produzione di collagene e favorisce la produzione di endorfine che alzano il tono dell’umore. «Ormai – aggiunge Ombretta Zilocchi presidente e fondatrice di Omezi – il concetto di lusso si traduce in stare bene con sé stessi. Abbiamo sviluppato, dopo molti studi, un protocollo in collaborazione con i ricercatori Iapem (International Academy of Practical Aesthetic Medicine), costruendo sulla potenza del freddo un nuovo, unico e innovativo concept».
Anche la tecnica del freddo si è evoluta. «Il trattamento non avviene tramite criosauna, dove l’azoto può avere principi dannosi per i tessuti, ma attraverso la criocamera che è dotata di una tecnologia che espelle l’azoto necessario al raffreddamento dell’ambiente prima di accedere alla seduta lasciando aria pulita durante tutta la permanenza in cabina».