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 2020  ottobre 08 Giovedì calendario

In tv Margherita Sarfatti e la passione per Mussolini

Chi era veramente Margherita Sarfatti? Perché questa donna affascinante, colta, raffinata pensò bene di «sgrezzare» Benito Mussolini, di farlo accettare alla Milano «bene» introducendolo nel suo salotto borghese di corso Venezia? Perché un’ebrea, la cui famiglia non fu poi risparmiata dalle leggi razziali, fu l’amante del Duce?
Il segno delle donne è una serie di Rai Cultura che, sotto forma di docu-fiction, propone i ritratti di sei donne che hanno lasciato una traccia profonda nella storia culturale, politica e sociale del nostro Paese: Margherita Sarfatti, Ondina Valla, Adele Faccio, Vera Vergani, Chiara Lubich e Lalla Romano (in onda su Rai Storia). Il modello originale è quello delle «interviste impossibili», uno dei format più straordinari della storia della radio italiana (ma irripetibile in tv). Un’intervistatrice, Rachele Ferrario (dice di sé: «sono una scrittrice e una storica d’arte», la classica «coazione al dicolon», tipo «giornalista e scrittore»), intervista l’attrice Sonia Bergamasco, truccata da Margherita Sarfatti, che risponde attingendo a frasi dette o scritte dalla vera protagonista.
Per rafforzare la «storicità» del colloquio, intervengono testimoni accreditati che cercano di spiegarci la complessa figura di questa intellettuale di «una bellezza trionfante». Quando Mussolini, dopo i trascorsi socialisti, s’inventò il fascismo e divenne capo del governo, la sua musa toccò il cielo con un dito: ne influenzò sempre più il giudizio, guidò l’esperienza della rivista di teoria politica Gerarchia, scrisse la biografia Dux, che sarà poi tradotta in diciannove lingue.
Il libro, uscito per la prima volta nel 1925, fu ristampato fino al 1982 e rese celebre la Sarfatti anche all’estero. Animò la «Mostra del Novecento italiano». Resta un mistero come una donna di tanta cultura, un’autorità in campo estetico, abbia visto in Mussolini l’idea di una società dominata dall’arte.