Corriere della Sera, 8 ottobre 2020
Quei giovani arabi che vogliono fuggire
Quando si dice votare con i piedi: durante quest’anno, il 42% dei giovani arabi ha preso in considerazione l’idea di emigrare dal proprio Paese, di andarsene perché non vede prospettive. Un sondaggio condotto in 17 Nazioni del Medio Oriente e Nord Africa tra quattromila ragazze e ragazzi tra i 18 e i 24 anni rivela questa realtà allarmante. Realizzato da Asdaa-Bcw, una delle maggiori agenzie di comunicazione della regione, il survey si compone di una parte di base, condotta tra il 19 gennaio e il 3 marzo scorsi, cioè prima dell’inizio della pandemia, e un supplemento – Covid-19 Pulse – tra il 18 e il 26 agosto. Nel dettaglio, il 15% dei giovani intervistati ha «attivamente» cercato di emigrare e un 27% ha «considerato» di farlo. Un altro 25% ha risposto di poterci pensare in futuro e solo il 32% dice «Non lascerei mai il mio Paese». Diviso per regione: ha provato o considerato di emigrare il 13% dei giovani del Paesi del Golfo Persico, il 47% di quelli del Nordafrica, il 63% di quelli del Levante (Giordania, Iraq, Libano, Territori Palestinesi, Siria, Yemen). È molto più di un disagio. Le proteste popolari del 2019 in Algeria, Libano, Iraq e Sudan raccolgono un sostegno tra i giovani arabi ben superiore all’80%. Il 77% ritiene che nel proprio governo ci sia corruzione (per il 44%, «diffusa»). L’87% degli intervistati (metà ragazze, metà ragazzi) si dice preoccupato dalle prospettive dell’occupazione e il 51% non ha fiducia nella capacità del proprio governo di combattere la disoccupazione: la pandemia ha peggiorato la situazione del mercato del lavoro, è l’opinione diffusa. Tanto che il 35% dei giovani dice di avere al momento, 2020, debiti personali, un salto notevole dal 21% del 2019. Interessante che il 64% delle donne dica di godere nel proprio Paese degli stessi diritti degli uomini, che il 25% sostenga di averne di più e solo l’11% consideri di averne meno. Su un piano più politico, il Paese che attrae maggiormente come luogo di emigrazione sono gli Emirati Arabi Uniti, graditi dal 46%, seguiti dagli Stati Uniti al 33%, dal Canada e dal Regno Unito al 27%. La potenza araba emergente nella regione è individuata dal 39% nell’Arabia Saudita e dal 34% negli Emirati. Tra i Paesi non arabi il 46% vede emergere gli Stati Uniti, il 20% la Turchia, il 16% la Russia, il 14% l’Iran. Gran tensione attorno al Mediterraneo.