ItaliaOggi, 7 ottobre 2020
Periscopio
Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nello loro banche. Tatanka Iotanka, detto anche Toro seduto, in Massimo Fini, Il ribelle. Marsilio. 2006.
Nel libro di Pendinelli e Sorgi Quando c’erano i comunisti si va indietro all’amicizia tra Palmiro Togliatti e Antonio Gramsci che, nella primavera del 1912, erano iscritti rispettivamente alla facoltà di Lettere e a Giurisprudenza. Luigi Bisignani. il Tempo.
In Lombardia lo scorso mese di marzo segna il record di contagiati e di morti. Il 27 marzo il sindaco di Milano, Sala, chiede ufficialmente scusa in un videomessaggio ai cittadini «perché all’inizio ho sbagliato». Chiaro il riferimento, anche se non esplicito, agli aperitivi con Zingaretti e agli inviti a far «ripartire Milano» con gli inevitabili assembramenti e movimenti di masse verso i posti di lavoro. Luigi Amicone. Tempi.
Il governo dovrà fare dei lavori pubblici, mettere regole per il coronavirus, dovrà occuparsi della cassa integrazione e distribuire denaro ai poveri. Ma poco si parla del nostro mercato interno e del ruolo dei consumi interni per avere la ripresa. Io sono convinto che la ripresa verrà quando i negozianti faranno una rivoluzione nella loro mente e riorganizzeranno il loro negozio in modo completamente nuovo seguendo le esigenze locali e non come lo sta programmando astrattamente il governo. Francesco Alberoni, sociologo. il Giornale.
Farsa? Trappola? Chi più ne ha più ne metta. V’è chi giura che Trump sia stato contagiato per impedirgli di continuare la campagna elettorale. V’è chi assicura che non stia affatto male. Che si tratti di una mistificazione per muovere a suo vantaggio l’animo degli elettori. V’è chi se la prende con lo staff medico della Casa Bianca e dell’Ospedale Militare perché non avrebbe detto tutto sul decorso e la gravità della malattia. E chi afferma esattamente il contrario: hanno svelato particolari che andavano taciuti. Ci sono giornalisti che dicendo che non possono rivelare la propria fonte inventano a man salva. Moltissimi poi straparlano dimostrando di non conoscere neppure l’abc delle norme e delle disposizioni Usa in materia di Presidenza. C’è davvero da sperare che tutto finisca comunque presto. Per avere un Trump almeno convalescente ma anche per non dover leggere e ascoltare tutte queste sciocchezze! Cesare Lanza. Alle 5 della sera.
Per il filosofo e professore ad Oxford Luciano Floridi, che da anni vive in Gran Bretagna, la spinta per mettere in piedi Base Italia è arrivata «dalla diffusa convinzione che in Italia non ci sia più nulla da fare». Contro il «fatalismo» il professore si appassiona: «Quando all’estero qualcuno mi parla con scetticismo della «solita Italia», io gli chiedo se sa quante persone fanno volontariato nel nostro Paese. Quando gli dico sette milioni, restano a bocca aperta». Massimo Rebotti. Corsera.
Gli effetti di un’imputazione giudiziaria poi dichiarata inesistente restano a lungo. Come è successo a me. Non è come quando sei colpito dalla cacca di un piccione. Porti la tua giacca di lino color panna in tintoria. E la rindossi candida. No, qualcosa resta e ci vuole tempo perché la macchia sparisca. A parte questa considerazione, mi dispiace per il Sum. Doveva e poteva sopravvivere alle mie vicissitudini. Il suo compito non era sostituirsi all’università, ma offrire una prospettiva più ampia e profonda di ricerca nel campo delle scienze umanistiche. Umberto Eco, Ernesto Galli della Loggia, Nadia Fusini, Roberto Esposito, per fare dei nomi, furono tra coloro che ci credettero e ne fecero parte. Aldo Schiavone, storico (Antonio Gnoli). la Repubblica.
La psicologia collettiva di un popolo è il risultato di un processo lungo e perciò anche resistente che la Ue vorrebbe cancellare. È infatti quel carattere collettivo e misterioso per il quali tutti siamo soliti riferisci alla «imperturbabilità degli inglesi», alla «grandeur dei francesi» alla «tristezza slava», e così via. Questo impalpabile tratto distintivo si è formato durante un lunghissimo processo culturale che è andato di pari passo con l’appropriazione di un territorio, con lo strutturarsi di una lingua, con il radicarsi di specifiche istituzioni sociali, con la fede in una religione, con l’elezione di particolari affetti e passioni. Ida Magli, Contro l’Europa. Bompiani, 2001.
A suo turno, c’entra con il terrorismo anche la religione: nuda e cruda, mentre agita nell’aria turiboli e scimitarre, anch’essa si mostra per quel che è, cioè come una forma della politica. Non c’è Allah dietro l’attentato religioso, ma c’è la tradizione del terrorismo moderno, un terrorismo «laico» (diciamo così) cresciuto a dimensione apocalittica. A monte del jihadismo ci sono gli attentati anarchici, Mazzini, la Banda Bonnot, i nichilisti russi; c’è Il catechismo del rivoluzionario di Michail Bakunin e Sergej Necaev («conosciamo una sola scienza, la scienza della distruzione»); ci sono i campi di sterminio hitleriani, le miniere sovietico-comuniste della Kolyma, quindi le bande armate nate sulle barricate sessantottesche; ci sono Che Guevara e Fídel Castro, Mao e Pol Pot. Diego Gabutti. Informazione corretta.
Pubblico una raccolta di nove racconti («Tutti legati da un fil rouge para-emingueiano: storie di pesca, di ring e di corrida, manca solo un racconto africano, ma solo perché nell’Africa nera non sono ancora stato...») dalla scrittura così esatta e essenziale da poter osare un confronto, appunto, con Ernest Hemingway, scrittore per il quale la vita era una sfida contro se stesso. Titolo: Il vecchio lottatore e altri racconti post-emingueiani, libro che esce per la casa editrice NN perché non è elegante pubblicare con l’editore per il quale si lavora. Antonio Franchini, editor (Luigi Mascheroni) il Giornale.
Una volta uscito dall’ufficio del rabbino, Herman prese la metropolitana per il Bronx. La gente ai affrettava e si spingeva a vicenda nella calura della giornata estiva. Sul treno rapido per il Bronx tutti i posti erano occupati. Herman si afferrò a una maniglia. Sopra la sua testa un ventilatore ronzava ma l’aria che smuoveva non era fresca. Non aveva comprato un giornale del pomeriggio e quindi lesse gli annunci pubblicitari presenti sulla vettura... annunci di calze, cioccolata, minestre in scatola, funerali «dignitosi». Isaac B. Singer, Nemici. Una storia d’amore. Longanesi, 1972.
Di una donna siciliana mi piace tutto. Ma soprattutto, la sua ritrosa spregiudicatezza. Roberto Gervaso.