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 2020  ottobre 06 Martedì calendario

Giallo tv sulla riunificazione tedesca

A volte, per capire, invece di un saggio di storia, o un articolo di fondo, è meglio un film giallo o un romanzo. I quotidiani e i telegiornali si autocensurano a causa di una malintesa correttezza politica, il politically correct per chi ama i termini inglesi. Sabato a Berlino il tempo d’autunno era mite, ma l’anniversario della riunificazione (3 ottobre 1990) è stato festeggiato con prudenza a causa del Covid.Domenica, innanzi alla sinagoga di Amburgo in cui si celebrava la festa del Sukkot, che ricorda la fuga in Egitto, un giovane ebreo è stato gravemente ferito con un colpo di pala in testa. L’aggressore è un Deutscher Staatsbürger, ha riferito il telegiornale, una formula burocratica per non rivelare che si tratta di musulmano di 28 anni nato in Kazakistan, ma con passaporto tedesco. Il codice di auto comportamento della stampa vieta di indicare l’etnia di vittime e di colpevoli dei fatti di cronaca.
In un Tatort, i gialli tv che vanno in onda ogni domenica sera, un appuntamento per milioni di telespettatori, gli autori sono più liberi, e non vengono censurati. Il giorno dopo la festa dell’unità, è andato in onda un Tatort berlinese, «Ein paar Worte nach Mitternacht», due parole dopo mezzanotte, che attraverso una storia familiare racconta la storia della Germania, dalla Shoah al Muro, 90 minuti per chi non leggerà mai un saggio o non ha sfogliato il supplemento della Frankfurter Allgemeine, trenta pagine sull’anniversario.
Pochi minuti dopo mezzanotte, il giorno del 90° compleanno, l’imprenditore edile Klaus Keller viene ucciso con un colpo di revolver, e sul petto ha un cartello con la scritta «Io ero troppo vile per combattere per la Germania», la frase usata dai nazisti per i disertori. La commissaria ebrea Nina Rubin indaga in quella che era la parte orientale della città. Klaus era fuggito all’ovest, suo fratello Gerd rimase nella comunista Ddr, e lavorò per la Stasi, il servizio segreto. Suo figlio Fredo è un neonazi e le dice che il padre è ricoverato in ospedale per un infarto. Poco dopo Gerd si uccide lanciandosi dalla finestra.
Che cosa lega le due morti? Nel film si rievoca anche l’esecuzione di un ragazzo di 17 anni impiccato dalle SS a un lampione negli ultimi giorni di guerra nell’aprile del ’45 perché si era nascosto in una cantina. Un fatto vero: una lapide nella Uhlandstrasse, nel mio quartiere, ricorda la morte del ragazzo. Io non l’avevo mai notata. Ora lo so grazie a un giallo tv. Rubin la commissaria alla fine si chiede se Berlino sia un luogo sicuro per suo figlio adolescente se per strada si fa riconoscere come ebreo.
La settimana scorsa, un altro Tatort, «Rebland» come dire la terra dei vigneti, si svolge a Kaiserstuhl, nel Baden-Würrtemberg, al confine con la Francia. Una giornalista televisiva viene violentata, ma la legge vieta, in nome del politically correct, l’analisi completa del Dna dello stupratore. Bisogna evitare le proteste della destra se il colpevole è uno straniero, ammonisce il capo della polizia. Violando le regole, gli investigatori chiedono aiuto ai colleghi in Francia, dove l’esame è possibile. E arrestano rapidamente il colpevole (tedesco al cento per cento). Nei titoli di coda si ricorda che l’esame completo solo dallo scorso dicembre è diventato legale anche in Germania.
Occorre una spiegazione: Kaiserstuhl si trova a una ventina di chilometri da Friburgo. Qui, il 16 ottobre del 2016, fu violentata e annegata la studentessa di medicina Maria Ladenburger, 19 anni. Sul posto venne trovato un lungo capello d’uomo. Con il Dna è possibile stabilire il colore della pelle e degli occhi, l’età e con buona approssimazione l’etnia. Tutto vietato allora.
Il colpevole fu arrestato solo il 2 dicembre, un profugo afghano di 17 anni. In realtà ne aveva almeno 22, e alla fine fu accertato che ne aveva in realtà più di 25, così venne processato come adulto e condannato all’ergastolo. Con meno di 25, la pena per i giovani prevede al massimo 15 anni di carcere.
Affrontare questi problemi, non solo in Germania, non è facile. Ma possono diventare tema di un Tatort, parola composta da Tat, fatto, e Ort, luogo. Diciamo che la Germania dopo trent’anni dalla riunificazione rimane un luogo complicato, tra est e ovest, tra presente e passato vicino o lontano.