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 2020  ottobre 06 Martedì calendario

In Senato bando da 175 mila euro per portalettere

AAA postini cercansi, citofonare Casellati. Che sonda il mercato per reclutare portalettere che dal lunedì al sabato possano consegnare e ritirare plichi e biglietti istituzionali in giro per Roma per conto dei piani alti del Senato: servono insomma figure simili ai pony express, anche se rigorosamente a cinque stelle. Ché la frequentazione di Palazzo Madama e degli altri palazzi del potere con cui necessariamente dovranno venire in contatto, per conto di Sua Presidenza, non consentono cadute di stile. Nessuna improvvisazione, nemmeno sul look: il servizio se lo aggiudicherà la ditta in grado di garantire la massima professionalità e il massimo decoro.
E così l’amministrazione guidata da Maria Elisabetta Alberti Casellati ha pubblicato un avviso pubblico per capire chi sia in grado di rispondere a tutti i requisiti necessari per aggiudicarsi l’appalto per il servizio di recapito da e per gli uffici del Senato: in palio 175 mila euro.
Ben poca cosa rispetto alla cifre che questo ramo del Parlamento già spende ogni anno per corrispondenza (250 mila euro), per il servizio di trasporto e spedizioni (quasi 1,2 milioni) e per la cosiddetta indennità di Palazzo che spetta al personale di altre amministrazioni ed enti per i servizi svolti per il Senato, tra cui Poste Italiane: una voce che corrisponde a una spesa per l’amministrazione di circa 3,5 milioni di euro all’anno. E che, stando ai resoconti di ormai qualche anno fa, frutta per i dipendenti dell’ufficio postale all’interno di Palazzo Madama tra i 200 e 1.000 euro al mese in più in busta paga rispetto ai loro colleghi in giro per l’Italia. Ora, a quanto pare, serve rafforzare le truppe per star dietro alle comunicazioni più urgenti, con un servizio assicurato dal lunedì al venerdì tra le 9 e le 17 e il sabato dalle 8 alle 13.
“Il servizio dovrà essere svolto da personale qualificato, regolarmente e direttamente impiegato dalla ditta affidataria e in possesso di doti di correttezza e riservatezza”, si legge nell’annuncio curato dall’Ufficio del cerimoniale della Casellati. Che ha pensato proprio a tutto: i suoi postini dovranno essere rintracciabili in ogni momento e quindi avere in dotazione un cellulare di servizio; dovranno poi conoscere a menadito l’urbe ed essere ovviamente provvisti di tutti i permessi per accedere o rientrare in centro. Di rigore giacca e cravatta, altrimenti niente da fare.