Il Sole 24 Ore, 3 ottobre 2020
Il Gruppo Ferrero vale 32,5 miliardi
Il Gruppo Ferrero vale 32,5 miliardi di euro. È la cifra che emerge dal prospetto di fusione tra la Schenkenberg e la Holding-Back, due società lussemburghesi che controllano la Ferrero International SA, holding capofila della multinazionale della Nutella che ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato consolidato di 11,4 miliardi di euro e un utile netto di 703 milioni.
Schenkenberg SA possiede il 100% delle azioni della Ferrero International ed è a sua volta controllata da tre società di Giovanni Ferrero, il presidente esecutivo del gruppo. Le società si chiamano Bermic, Gmbf e Hamilton Management e possiedono complessivamente il 75% delle azioni della Schenkenberg. Un ulteriore pacchetto attorno al 18% è in mano agli ex azionisti della Holding-Back, che il 12 agosto si è fusa proprio con la Schenkenberg. L’unica partecipazione diretta della Schenkenberg è la Ferrero International e il suo bilancio consolida quindi tutte le società del gruppo presieduto da Giovanni Ferrero. Nel prospetto della fusione i board delle due società valutano in 32,5 miliardi di euro il valore di mercato della Schenkenberg ai fini del concambio azionario.
Se è chiaro chi controlla il 75% della Schenkenberg (e di tutto il gruppo dolciario) non così si può dire del rimanente 25%. Gli azionisti della Holding-Back che dopo la fusione sono diventati azionisti della Schenkenberg sono ignoti, anche se tutto lascia pensare che siano componenti della famiglia Ferrero. La Holding-Back, infatti, è stata fondata nel 1996 a Curacao, nelle Antille olandesi, e nel 2004 si è trasferita nelle Isole Vergini Britanniche, prima di essere nuovamente trasferita in Lussemburgo nel giugno di quest’anno. La richiesta de Il Sole 24 Ore di avere ulteriori informazioni sulla fusione non ha ricevuto risposta.
Prima del riassetto nella holding che controlla la multinazionale dolciaria, Giovanni Ferrero ha provveduto ad aumentare il capitale delle tre società lussemburghesi a monte della Schenkenberg.
Il capitale della Bermic è stato incrementato di 144,1 milioni di euro, quello della Hamilton di 48 milioni e quello della Gmbf di 16 milioni tramite l’emissione di nuove azioni. Giovanni Ferrero ha accettato di sottoscrivere tutti i nuovi titoli: in totale si tratta di un esborso di 208,1 milioni di euro. Bermic e Hamilton Management sono state costituite entrambe il 20 dicembre 2016. La Gmbf Investments, invece, due anni prima, il 6 ottobre 2014. Secondo gli ultimi bilanci depositati, relativi al 2019, Bermic controllava una quota azionaria del 49% della Ferrero valutata 12 miliardi di euro. Gmbf possedeva un ulteriore 6% valorizzato 1,47 miliardi. Entrambe le società valutavano dunque il gruppo Ferrero intorno ai 24,5 miliardi di euro. Hamilton Management controllava invece una quota del 20% valutata 3,43 miliardi: qui le azioni pesano meno probabilmente perché detenute in nuda proprietà. Oggi, secondo il registro dei beneficiari del Lussemburgo, Giovanni Ferrero controlla il gruppo indirettamente con una quota del 54,9% in piena proprietà e per il 20,1% in nuda proprietà, percentuali leggermente diverse da quanto indicato nei bilanci delle holding.
Ma non è tutto. Il 30 giugno Ferrero ha trasferito dal Lussemburgo al Belgio la Cdm International Holding, la società che controlla la Teseo Capital Sicav-Sif, il fondo che gestisce i dividendi milionari provenienti dalla multinazionale dolciaria. Lo stesso giorno a Bruxelles è stata costituita la nuova entità che ha preso il posto di quella lussemburghese. Amministratori sono Paola Rossi Ferrero, moglie di Giovanni, Antonio Fassinotti e Christian Chéruy, esperto di problemi fiscali e senior partner dello studio legale Loyens & Loeff’s. La Cdm International Holding ha un capitale sociale di 763 milioni di euro. Adesso la cassaforte del fondo d’investimento di Giovanni Ferrero è a Uccle, quartiere chic di Bruxelles, vicino alle altre società che controllano il patrimonio immobiliare della famiglia in Belgio.