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 2020  ottobre 03 Sabato calendario

Kalashnikov produce anche T-shirt e droni cingolati

Kalashnikov da marchio militare a brand esteso ai prodotti civili e all’abbigliamento sportivo. Dunque, non più solo il famoso mitra Kalashnikov AK-47 (oltre 100 milioni di esemplari venduti), ma anche droni, aerei e terrestri su cingoli, linee di abbigliamento sportswear, T-shirt e giubotti antiproiettile, missili anticarro, vetture e moto elettriche, e perfino overcraft. Il catalogo dei nuovi prodotti di Kalashnikov è ricco da far girar la testa come si è visto al salone dell’esercito 2020, a Mosca. Tra i progetti in campo da sviluppare c’è il fucile intelligente MP-155 Ultima, arma degna di un film di fantascienza, equipaggiata con una videocamera ad alta risoluzione, uno schermo digitale e un computer integrato.
Il gruppo russo produttore di armi fondato da Michail Kalashnikov (1919-2013) ha cambiato pelle per fare fronte all’embargo sulla vendita delle armi deciso dalla Casa Bianca e alle sanzioni europee dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia di Vladimir Putin nel 2014. La società ha diversificato la produzione ampliando la gamma dei propri prodotti. Il presidente Putin, nel 2016, aveva fissato l’obiettivo per le imprese russe di armamenti di arrivare nel 2025 a produrre il 30% di articoli civili di alta tecnologia e di salire al 50% nel 2030. Il livello attuale è intorno al 17%. Inoltre, a partire da quest’anno gli ordini dello Stato sono in calo.
Negli ultimi anni il gruppo Kalashnikov ha conosciuto profonde trasformazioni. Nel 2013 l’impresa, che ha sede a Ievsk, a circa 1.300 chilometri da Mosca, era seriamente indebitata con perdite per 2 miliardi di rubli (25 milioni di euro). È stata rilanciata dal gigante pubblico russo degli armamenti Rostec. Dopo un passaggio nel settore pubblico e l’iniezione di 10 miliardi di rubli (125 milioni di euro) tra il 2014 e il 2017, Kalashnikov, è stata in parte ceduta a investitori privati. Il gruppo Rostec è rimasto proprietario con il 25%. Oggi il gruppo conta 18.700 dipendenti.

Parallelamente, la nuova holding ha acquistato partecipazioni maggioritarie nelle più grosse imprese di vari settori, dalle costruzioni navali (Rybinsk, Shipyard, Vympel) al comparto militare-industriale (Mytishchi Machine Building Plant), dal settore aeronautico (Zala Aéro) a quello delle macchine utensili (Kingisepp).

Uno dei prodotti di punta di Kalashnikov resta il fucile Ak in nuove versioni, AK 100 e 200, fucili di precisione, e quello d’assalto AK-19, versione declinata dell’Ak-12 in dotazione all’esercito russo, ma modificata con cartucce conformi allo standard Nato e compatibili con i sistemi di mira e quelli silenziosi degli eserciti stranieri. Il gruppo diretto da Dmitri Tarassov infatti punta a conquistare nuovi mercati tra i quali anche i Paesi del Golfo, l’America latina e l’Asia.