ItaliaOggi, 3 ottobre 2020
Periscopio
«Papà, che cosa vuoi per il tuo compleanno?». «Un altro compleanno». Frank Sinatra.
Con il presidente della Regione Veneto, Zaia, il mio confronto è costante. Questa crisi non è di destra o di sinistra. Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna (Francesco Rosano). Corsera.
Invidio due donne. Una è Mina: è riuscita a sparire. Se scompare Alberti, se ne accorge solo il gatto. L’altra è Elena Ferrante. A 77 anni io mi sbatto per esistere, lei scrive libri stupendi sotto falso nome. Tanto tempo fa, feci lo stesso. Zero copie. Barbara Alberti, scrittrice (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Nel dopoguerra non si era mai visto un tale livello di disuguaglianza sociale. Cinque milioni di italiani non sanno se domani avranno da mangiare. Altri rinunciano a curarsi perché non possono pagare i superticket; infatti l’aspettativa di vita decresce. E il governo ha stanziato il bonus libri per tutti i diciottenni, compreso il figlio del professionista; che i libri se li può comprare, oppure leggere nella biblioteca di papà. In queste condizioni, come stupirsi se la gente vota Cinque Stelle? Dobbiamo offrire un’alternativa a chi vuole esprimere un voto di protesta o astenersi. Massimo D’Alema, ex segretario del Pds (Aldo Cazzullo). Corsera.
Di Battista, diventato docente di giornalismo, sembra molto bene avviato nella professione un tempo riservata - sue parole - a «una razza di puttane», e infatti girano dei video in cui lo si sente dire «lei non mi interrompi», oppure «le banche scrvino», in cui conteggia a Roma oltre tremila anni di storia, trasforma il presidente francese, Hollande, in un premio Nobel, colloca ad Auschwitz il fatale trionfo di Napoleone. E non lo si dice per prenderlo in giro. È proprio uno dei nostri. Mattia Feltri. la Stampa.
Questi pochi ma potenti talebani attorno a Giorgia Meloni finiranno per tenerla lontana non solo dalle cancellerie europee, da Washington e dal Vaticano, ma anche dalla possibilità di creare accanto a sé una classe di governo credibile e affidabile, che è quello che oggi vuole l’elettore del centrodestra, non potendone più di leader solo mediatici. Lo insegna Luca Zaia in Veneto. La Meloni ha una prospettiva del Paese che non può limitarsi al 15% di consensi attribuitole dai sondaggi se si pensa che Gianfranco Fini nel lontano 1996 ottenne il 15,6%. Luigi Bisignani. il Tempo.
La globalizzazione, di fatto avviata da Nixon e Kissinger, comunque ha fatto benissimo alla Cina. Sicuramente non si sarebbe mossa con la rapidità che ha dimostrato di avere, però la Cina ha contribuito anche con idee e innovazioni ed è stata un fattore di crescita dell’umanità. Un fatto inequivocabile è che i migliori studenti d’America sono tutti cinesi. Loro hanno il numero uno, il numero due di quasi ogni corso. I cinesi stanno sbancando. Evidentemente lavorano di più e hanno un bel cervello. Paolo Fresco, ex numero due di General Electric e a.d. Fiat (Paolo Panerai). Milano Finanza.
Mattarella loda la serietà dell’Italia per replicare alle affermazioni contrarie fatte dal premier inglese Boris Johnson. Ma si rende conto che l’ayatollah della nostra Repubblica, ossia il leader del partito più numeroso in Parlamento, Beppe Grillo, è un comico e non per modo di dire ma sul serio. È serio un paese che abbia come ministro a cominciare dal ministro degli Esteri o dalla presidenza della Camera, persone senz’arte né parte, venditori di bibite, studiosi della canzone melodica napoletana, senza curriculum e senza uno straccio di competenza. Marcello Veneziani. LaVerità.
La rottura fra Berlusconi e il centrosinistra fu sul nome di Mattarella come presidente della repubblica. C’era un nome migliore? Anna Finocchiaro. Andava bene a Renzi e a Berlusconi. Fu Bersani, che era suo capocorrente, a mettere il veto. Infatti, la caratteristica degli zombi è dare via libera a chiunque ma bloccare chi gli è vicino. Claudio Velardi (Giancarlo Perna). Libero.
Nel 2000 la reunion con Cochi. Un giorno ci siamo guardati negli occhi. Un certo effetto rivederci sul palco invecchiati a far cose di 30 anni prima, ma con lo stesso piacere di girare assieme, cenare di notte in un ristorante sempre diverso. Renato Pozzetto, comico (Luigi Bolognini). la Repubblica.
Il bilancio facciamolo tra dieci anni, se ci arrivo. I 70 anni che compio adesso non me li sento addosso. Tocco ferro: sono ipocondriaco da sempre, ma sto bene. Ogni tanto ho un po’ di mal di schiena. «L’ha usata parecchio, Panatta», mi ha detto il dottore. Verissimo. Però il tennis, alla fine, è stato gentile con me. Adriano Panatta, tennista (Gaia Piccardi). Corsera.
A Roma Termini il controllore che era della sezione Pci di Quarticciolo e lo conosceva, gli ricordò che il rapido a Reggio Emilia non fermava: «Ma non ci pensi. Avverto il capotreno, si fa una fermata di servizio. Lei sta pronto…». Ferrarini si arrabbiò. «Scherzate? Non si ferma un treno per un individuo. Fosse anche il compagno Krusciov, mi spiego?». Prese il rapido e cambiò a Bologna. Qui, il Nord lo ricevette con la nebbia, senza fargli piacere; quella sua nebbia che di solito ne pativa la voglia e sarebbe tornato su anche solo per ritrovarla. Guido Morselli, Il comunista. Bompiani, 1976.
Il primo ricordo felice che mi viene in mente dell’era dei vitelloni sono io che suono il clarinetto. Facevo il musicista da ballo e non può capire i vantaggi che dava quel lavoro. Ricordo con nostalgia scambi di sguardi.... Succedevano cose miracolose. E poi c’era l’idea di fondo che il maschio dovesse per forza fare il donnaiolo, anche se non gli andava di farlo. Pupi Ava 0ti, regista (Giusi Fasano). Corsera.
A New York c’è una fauna letteraria molto variegata. Mentre nel Texas l’assenza di case editrici costringeva gli scrittori a far riferimento a New York. C’è una grande differenza tra gli intellettuali che hanno vissuto anche fuori dagli Stati Uniti, e magari parlano una seconda lingua, e quelli concentrati unicamente sugli irrisolvibili problemi della loro identità americana. Con i primi un dialogo è possibile; con gli altri la conversazione finisce subito. Alessandro Carrera (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Io ho vissuto in un’epoca ricca di ideali. Ricordo un’Italia senza infrastrutture né energia, che si è costruita grazie a un popolo capace di orgoglio e sacrificio. Un popolo che ha compiuto cose straordinarie, che ha fatto di una nazione divisa la quinta economia del mondo. Marida Recchi, 102 anni (Aldo Cazzullo). Corsera.
Ciò che più insidia il matrimonio è il matrimonio stesso. Roberto Gervaso.