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 2020  ottobre 02 Venerdì calendario

Periscopio

Berlusconi dice di Matteo Salvini: «Non si rende conto che sta aiutando la Meloni a superarlo». Francesco Verderami. Corsera.
Tutti evocano scenari da guerra. Oggi però è un po’ diverso. Abbiamo un dopoguerra, senza che ci sa stata una vera guerra. Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia (Marzio Breda). Corsera.

L’ex comico Beppe Grillo ha delle idee che sono già note. Il problema è che qualcuno lo ascolta. Marco Imarisio. Corsera.

Era comunista perché voleva statalizzare tutto. Giorgio Gaber.

Mentre ogni anno mille cittadini vengono privati ingiustamente della libertà personale, la politica continua a ragionare per tifoserie ed astrazioni. Massimo Gramellini. Corsera.

Pur essendo stranetto anche lui, Davide Casaleggio non è visionario come lo era il padre, Gianroberto. Non ha i boccoli, né l’aria stralunata di chi cammina sulle acque. Ha piuttosto l’aspetto di un quadro medio di giovane età (41 anni) come se ne vedono tanti uscire dagli uffici alle 13 per addentare uno spuntino. Solo che Casaleggio junior non è famelico, ha rinunciato da decenni ai carboidrati e mantiene, oltre alla linea, quei tratti di ascetica riservatezza che furono del genitore morto un anno fa. Giancarlo Perna. LaVerità.

I dossier Mittal, Autostrade e Alitalia sembrano essere finiti in una palude e si fatica a vedere la via d’uscita. Nicola Zingaretti, segretario Pd (Maria Teresa Meli). Corsera.

Il Pd è chiuso da mesi in un lockdown politico e il governo è inadeguato alla gestione e inesistente nella visione. Matteo Orfini, Adnkronos.

Con il presidente della Regione Veneto, Zaia, il mio confronto è costante. Questa crisi non è di destra o di sinistra. Stefano Bonaccini presidente della regione Emilia Romagna (Francesco Rosano). Corsera.

Forza Italia, guidata militarmente dal disastroso tandem Ghedini-Ronzulli, con Tajani convitato di pietra, è ormai in un inesorabile disarmo, mentre il capitano Salvini sembra finalmente aver capito che il one-man-show, con sparate del tipo «pieni poteri» o «vinceremo 7 a 0», non lo porta da nessuna parte. Tuttavia, se nessuno dei tre leader accetta regole condivise né rispetta l’altro, nonostante i tanti selfie abbracciati e i vari patti firmati, la coalizione di centrodestra, semplicemente, non esiste. Luigi Bisignani. il Tempo.

Giro nelle scuole per mettere in guardia gli studenti dai pericoli dell’alcol. Ne ho già incontrati 54 mila. Viola non sapeva che bastano cinque bicchierini di vodka uno in fila all’altro per lasciarci la pelle. La salvai. In mio onore volle battezzare Luigi suo figlio, che oggi ha 15 anni. Ho curato 24 giovani in coma epatico, a otto di loro ho dovuto trapiantare il fegato. Un minuto prima sono sani e un minuto dopo morti, se non trovi un donatore compatibile. Provo una tale rabbia.... Luigi Rainero Fassati, chirurgo epatico (Stefano Lorenzetto). Corsera.

I talebani, appena conquistato l’Afghanistan, hanno distrutto a cannonate le immense statue del Buddha per far dimenticare per sempre che queste zone erano buddiste. Francesco Alberoni. Il Giornale.

Mi dite che i vostri ragazzi non vogliono o non sono in grado di impegnarsi in azienda per riprendere il vostro posto. Hanno ragione. La maggior parte di loro quando ha compiuto i diciotto anni, ha ricevuto in dono una Porche, e quindi, giustamente, vanno in Porche e se ne fregano di tutto il resto. Umberto Galimberti, filosofo. Il Giornale.

Il coronavirus ci riporta a terra. La sua guerra non distingue fra ricchi e poveri, figli di papà e figli di. Lui colpisce dove capita, e anche se la scampi dovrai pagare il conto dei danni. Alessandro Sallusti. Il Giornale.

La Gioconda di Leonardo da Vinci fu scippata al Louvre oltre un secolo fa. Inizia tutto la mattina del 22 agosto 1911, quando il pittore francese Louis Béroud va di buon’ora al Louvre, chiuso al pubblico come ogni lunedì, per svolgere il suo lavoro da copista: vuole ritrarre proprio la Gioconda. Ma arrivato davanti alla parete ha un sussulto: davanti a lui il muro è vuoto, il dipinto sparito. Tra il Matrimonio mistico di Santa Caterina del Correggio e l’Allegoria coniugale del Tiziano c’è un inquietante spazio sgombro con quattro chiodi ai quali è appeso il nulla, e non il capolavoro di Leonardo da Vinci. Maurizio Pilotti. Libertà.

In Valcamonica (Brescia) ci sono le iscrizioni rupestri del camuni, preistoria pre-pagana. Emmanuel Amati, sommo archeologo, scoprì che, prima di caccia e di pesca, è raffigurata la preghiera al dio ignoto. Il senso religioso non è un fatto imposto dalla cultura e nemmeno dal Vaticano, è una struttura dell’essere umano. I regimi atei come l’Urss e l’Albania hanno creduto di stroncare questo riferimento a Dio. Non è che è morto Dio, come cantavano i Nomadi. Sono morti loro. Renato Farina. Libero.

Nel 1986 scrissi una serie di quattro articoli per il Corriere della sera molto critici sul Csm e sull’Associazione nazionale magistrati. L’allora direttore Piero Ostellino pubblicò subito i primi tre articoli come editoriali di spalla il 4, 5 e 6 marzo 1986. Non solo, mi telefonò anche per complimentarsi. Andatolo a trovare dieci giorni dopo in redazione a Milano, Ostellino, fra le altre cose, mi disse che la Procura della Repubblica di Milano aveva comunicato al suo cronista giudiziario, Paolo Grandi che una ulteriore pubblicazione dei miei scritti sul Corriere avrebbe fatto venire meno il flusso delle informazioni. Per cui Ostellino mi disse che non avrebbe potuto proseguire la pubblicazione dei miei scritti. Terminò così la mia esperienza di editorialista del Corriere. Giuseppe di Federico, professore emerito di ordinamento dell’Università di Bologna. il Riformista.

Che bello quando mi chiedono un testo breve, chessò 5 cartelle per 60 battute per 25 righe. Non c’è nulla di meglio di una costrizione per accendere la bravura e la voglia. Diffido da chi, per creare, vuole a disposizione un infinito spazio e un eterno tempo. Il più delle volte,le nascono degli sgorbi. Gesualdo Bufalino, Il malpensante. Lunario dell’anno che fu. Bompiani, 1987.

Carlo Emilio Gadda era formale e cerimonioso fino alla comicità. Luigi Mascheroni. Il Giornale.

Aristotele diceva che la peggiore ingiustizia sta nel voler l’uguaglianza dei disuguali. Aldo Grasso. Corsera.

Ho fatto questo mestiere di editore come avrei potuto fare il barbiere. Mica sono un eroe della patria. Sono solo un «merlo», un figlio di papà. Livio Garzanti, editore (Luigi Mascherfoni). Il Giornale.

Il Naviglio è strabocchevole! È anche tremendo come tutte le cose bellissime. Roberto Gervaso.