Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  ottobre 02 Venerdì calendario

Rissa tra figlie nella Angelini farmaceutici

Non c’è solo la denuncia per circonvenzione d’incapace presentata mesi fa da Maria Gioella Angelini, secondogenita del patron Francesco, nei confronti della sorella più piccola Thea Paola a dividere la dinastia farmaceutica che produce fra l’altro la famosa «Amuchina». Il dissidio coinvolge ora l’altra sorella Maria Francesca sempre nei confronti di Thea Paola, vicepresidente esecutivo del gruppo, e si è cristallizzato poche settimane fa durante l’assemblea della Angelini Finanziaria chiamata ad approvare il bilancio 2019. La società è la cassaforte di famiglia presieduta da papà Francesco che detiene il 16% del capitale in proprietà e l’84% in usufrutto, Thea Paola il 68% in nuda proprietà col 52% dei diritti di voto e la terza sorella Maria Francesca il 16% in nuda proprietà.
Thea Paola si è fatta rappresentare in assemblea da Francesco Gianni, il noto avvocato fondatore dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners e Maria Francesca dall’avvocato Andrea Guaccero mentre erano assenti anche papà Angelini e Maria Gioella. Le azioni depositate, quindi, erano solo quelle di Thea Paola ma Guaccero è intervenuto sostenendo che secondo lui anche i titoli di Maria Francesca hanno diritto di voto. Il presidente della riunione Vito Di Battista ha però respinto la richiesta sostenendo che le 800 mila azioni della prima figlia Angelini sono in nuda proprietà e senza diritto di voto quindi, ai sensi dell’articolo 13 dello statuto, la sua titolare non può partecipare all’assemblea. Il legale di Maria Francesca ha così lasciato la riunione soci e il bilancio è stato approvato col solo voto di Thea Paola evidenziando nell’ordinario un utile di 4,8 milioni mandato a riserva e nel consolidato un profitto di 143 milioni su oltre 1,6 miliardi di ricavi.