Corriere della Sera, 1 ottobre 2020
Matteo, il più bravo d’Italia al test per Medicina
Dimenticatevi immediatamente il triste e scontato stereotipo del secchione, chinato sui libri da tutto il giorno per dedicarsi anima e corpo allo «studio matto e disperatissimo» di leopardiana memoria. No, Matteo non è niente di tutto questo. Lo si capisce appena compare in Prato della Valle: felpa alla moda, occhi sorridenti e sguardo vispo. A mancargli, forse, è solo la consapevolezza di aver davvero fatto qualcosa di speciale: Matteo Paradiso, 19enne padovano doc, è infatti risultato il migliore in Italia nella prova di ammissione al corso di laurea a numero programmato di Medicina.
Si è lasciato alle spalle ben 66.637 candidati, e il tutto grazie all’incredibile punteggio di 88,5/90, combinazione che si può ottenere solo in un modo: indovinando 59 delle 60 domande a risposta multipla del test e lasciandone una in bianco.
Matteo se la ricorda bene («Era sulle opere di Sigmund Freud: non essendo sicuro ho preferito saltarla»), al pari della giornata della prova, effettuata il 3 settembre in Fiera a Padova insieme ad altri 3.300 aspiranti medici «tra cui la mia ragazza Giulia: abbiamo studiato insieme tutta l’estate e alla vigilia del test, ed è passata anche lei. Io ho subito capito di aver fatto bene, ma non avrei mai pensato a un simile risultato».
E pensare che Matteo ha sciolto le riserve sul corso universitario da seguire solo pochi giorni fa, a risultato già acquisito: «Ho avuto fino all’ultimo il dubbio tra Medicina e Fisica, a volte cambiavo idea sul da farsi nell’arco della stessa giornata».
A far pendere definitivamente la bilancia «mia madre Simonetta, professoressa di Scienze, che sin da piccolo mi ha trasmesso la passione per il corpo umano e la ricerca, ma soprattutto l’emergenza coronavirus che abbiamo e stiamo ancora attraversando: vedendo medici e infermieri all’opera senza sosta viene davvero voglia di dare anche il proprio contributo».
Le idee su cosa farà da grande, però, non sono ancora chiarissime, tanto da rispondere giocando la carta dell’umorismo: «Ho sei anni di tempo per pensarci, spero solo di non trovarmi all’ultimo come per la scelta dell’università».
Nel frattempo Matteo, diplomatosi con 100 e lode al liceo scientifico «Curiel», si gode le congratulazioni della preside Michela Bertazzo e delle insegnanti Giovanna Cabassa, Anna Gobitti e Manuela Gigliotti, che in coro lo elogiano con parole che vengono dal cuore: «Si merita tutte le soddisfazioni possibili perché è un ragazzo splendido, con un’intelligenza fuori dal comune ma anche molto simpatico e di una modestia unica visto che quasi non pensava di riuscire a passare il test di Medicina. È stato un onore per noi insegnare a lui e a tutta la sua classe: i suoi compagni lo adorano, e non potrebbe essere altrimenti».
Matteo Paradiso si emoziona nel sentire queste manifestazioni di stima, ma dopo due secondi ritrova la sua vena umoristica: «Quante ore dedicavo allo studio alle superiori? Due o tre al giorno, non di più. Guardate che ho molti amici e mi piace uscire con loro e con la mia ragazza, scrivetelo che altrimenti poi la gente pensa che io sia un “topo di biblioteca”».
Promessa mantenuta, Matteo.