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 2020  ottobre 01 Giovedì calendario

Il problema dei vaccini anti influenzali

Che le dosi di vaccino anti influenzale non saranno sufficienti per tutti lo abbiamo capito già da un pezzo. Ma ora spunta un nuovo guaio: in alcune regioni le scorte non basteranno nemmeno per chi, da quest’anno, rientra nelle fasce con priorità: i 60enni. Verranno distribuiti solo se avanzeranno.
A lanciare l’allarme è Roberto Rossi, presidente dell’ordine provinciale dei medici di Milano che, oltre a denunciare il ritardo con cui ci si è mossi nell’ordinare i vaccini, mette a fuoco un problema comune a parecchie regioni: «La Lombardia ha garantito l’acquisto di 2,4 milioni di vaccini, l’80% in più dello scorso anno, ma l’ordine di Milano teme siano in realtà dosi non sufficienti a coprire la platea di chi che ne avrebbe diritto gratuitamente. A maggior ragione potrebbero non bastare per tutti gli altri, ovvero i soggetti a cui il ministero della Salute ha consigliato la somministrazione».
QUANTE DOSI CI SONO
Ci si è decisi troppo tardi a ordinare le dosi che servivano. E così, nonostante un aumento della produzione del 43% rispetto al 2019, il vaccino antinfluenzale ci sarà per 17,6 milioni di persone a rischio su 20,8 milioni, ma non per la popolazione generale per la quale in farmacia sarà disponibile, a pagamento, solo l’1,5% del totale prenotato: 250mila dosi a fronte delle 850mila normalmente richieste e degli 1,2 milioni di dosi attese in quest’anno di Covid-19. Chi non rientra nelle categorie a rischio sta cercando in tutti i modi di prenotare il vaccino in farmacia. Tuttavia dietro ai banconi sono arrivate in media 12 dosi a punto vendita e i farmacisti non possono far altro che prendere nota dei nominativi di chi vorrebbe il vaccino. Senza sapere se riusciranno mai a venderglielo.
PERCHÈ GIOCARE D’ANTICIPO
Quest’anno la campagna pro vaccini anti influenza, che solitamente comincia alla metà di ottobre, è stata anticipata per ovvie ragioni. A deciderlo è l’Aifa, in accordo alla Circolare del Ministero della Salute del 5 giugno. È stato anche stabilito che il vaccino potrà essere somministrato in qualsiasi momento dell’inverno e non solo nelle classiche «due tranche» di ottobre e di fine gennaio come durante gli anni scorsi.
QUANTO DURA L’EFFICACIA
La protezione indotta dal vaccino comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e dura per un periodo di sei/otto mesi per poi affievolirsi. Per tale motivo, poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale.
CHI SI DEVE VACCINARE
La priorità l’avranno i soggetti a rischio, che hanno diritto alla somministrazione gratuita. Sulla base della circolare ministeriale di giugno, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per: persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza, donne in gravidanza o nel periodo post parto, malati cronici e oncologici con trattamenti di chemioterapia in corso tumori e in corso di trattamento chemioterapico, lungodegenti, over 65, donatori di sangue, bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. E ancora, familiari di persone ad altro rischio, personale medico, polizia, vigili del fuoco, allevatori, veterinari, macellatori.
I BAMBINI
In Italia, alcune regioni offrono la vaccinazione, su richiesta, a bambini e adolescenti sani a partire dai 6 mesi di età. Ed è la stessa circolare del ministero a fornire la bibliografia ad oggi disponibile su protezione di comunità ed efficacia della vaccinazione influenzale in età pediatrica per ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani e non aggravare il periodo di pandemia.