Il Sole 24 Ore, 30 settembre 2020
Fca e Psa scelgono i nomi per il cda
Prende forma Stellantis, il gruppo che nascerà dalla fusione tra Fca e Psa. Dopo la modifica comunicata nelle scorse settimane dei termini finanziari della fusione, ieri i due gruppi hanno alzato il velo sulla composizione del consiglio di amministrazione che guiderà il nuovo colosso dell’auto, il quarto gruppo nel mondo. Come previsto nel Combination Agreement, annunciato il 18 dicembre 2019, il consiglio sarà composto da 11 membri, con la maggioranza degli amministratori non esecutivi che saranno indipendenti. Fca e il suo azionista di riferimento Exor hanno nominato 5 membri tra cui il presidente John Elkann mentre Psa e soci gli altri 5 membri tra cui il vicepresidente Robert Peugeot e l’amministratore senior indipendente Henri de Castries, ex numero uno di Axa. Completa la squadra Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis.
Nel dettaglio nel cda solamente John Elkann e Carlos Tavares avranno deleghe esecutive. Gli altri consiglieri saranno non esecutivi e la maggioranza è indipendente. John Elkann, attuale presidente di Fca, è uno dei 5 nomi espressione del gruppo italo-statunitense nel cda di Stellantis, di cui sarà presidente. Carlos Tavares, attuale presidente del consiglio di gestione di Psa, sarà amministratore delegato di Stellantis e il suo nome in cda è frutto di una scelta comune di entrambe le società, Fca e Psa. I 5 consiglieri scelti da Fca nel cda di Stellantis sono John Elkann, Andrea Agnelli (dal 2014 siede già nel cda di Fca ed è anche consigliere della controllante Exor), Fiona Clare Cicconi (manager di Astrazeneca, indicata quale rappresentante dei dipendenti), Wan Ling Martello (già manager di Nestlé e Walmart, dal 2020 socio e fondatore della società di private equity BayPine), e Kevin Scott (manager di Microsoft). I 5 consiglieri scelti da Psa e da suoi azionisti di riferimento Epf/Ffp e Bpifrance sono Robert Peugeot (presidente di Ffp, holding della famiglia Peugeot), Henri de Castries (ex numero uno di Axa), Nicolas Dufourcq (manager francese di lunga esperienza), Ann Frances Godbehere (manager canadese con incarichi nel settore assicurativo e minerario-petrolifero) e Jacques de Saint-Exupery (rappresentante dei lavoratori di Psa).
Nel cda siederanno così due rappresentanti dei lavoratori, uno per gruppo automobilistico. Se per la società francese è una consuetudine avere in consiglio di sorveglianza dei rappresentanti dei lavoratori, per Fca è una novità assoluta. Il gruppo italo-statunitense ha fatto ricadere la sua scelta su Fiona Clare Cicconi, vice presidente esecutivo e chief human resources officer presso Astrazeneca Plc dal 2014. Cicconi entrerà così nel cda di Stellantis in qualità di rappresentante dei dipendenti di Fca, in virtù della sua lunga esperienza nelle relazioni industriali e nelle risorse umane.
Se Fca ha operato una scelta al di fuori del proprio perimetro, per quanto riguarda Psa, il rappresentante dei lavoratori in cda sarà Jacques de Saint-Exupery, che lavora nel gruppo dal 1984 e dal 2008 partecipa alle attività sindacali, anche in qualità di segretario del comitato aziendale di Psa. La scelta di Fca di puntare su una personalità esterna è stata accolta con criticità dai sindacati che hanno definito la decisione come una occasione persa. «Si tratta di una scelta compiuta autonomamente da parte aziendale e che quindi non è in alcun modo espressione dei lavoratori», ha commentato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.
La comunicazione del nuovo board del gruppo è giunta nel giorno in cui Fca ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la Sec americana che chiude il caso dei test sulle emissioni inquinanti e la relativa inchiesta della SEC in merito a talune disclosures in materia di emissioni che Fca fece ad inizio 2016. «L’intesa – conclude la nota – contempla un pagamento 9,5 milioni di dollari Usa».
In Borsa Fiat Chrysler ha archiviato la seduta in calo del 2,33%, movimento in linea con l’andamento del settore auto che alla vigilia era stato tra i beneficiari del rimbalzo generale dei mercati azionari europei.