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 2020  settembre 28 Lunedì calendario

Il ritorno di Antonella Clerici

«Vivevo a Roma dal ’90 La considero la mia città. Pensavo di restarci tutta la vita, immaginando per la vecchiaia di tornare un po’ in provincia, dove sono nata, poi è arrivato Vittorio». Antonella Clerici torna da oggi nella fascia di mezzogiorno di Raiuno (che ha presidiato con successo per 15 anni conducendo La prova del cuoco) con E’ sempre mezzogiorno. Un impegno quotidiano che mal si concilia apparentemente con le nuove scelte di vita «bucoliche» dettate dall’amore per l’imprenditore Vittorio Garrone. «Gli ho detto subito "guarda che io non verrò mai dove vivi tu, io amo il mare e la montagna, il resto non mi interessa". Invece ho scoperto un mondo magico ne sono stata stregata. La mattina apro il cancello e vedo i cinghiali con i cuccioli, le mucche e i cavalli che sono la passione di Vittorio. Un fanta-bosco che ti entra in casa. Ho deciso di cambiare vita e non ho rimpianti perché ho sempre creduto nella famiglia e nell’amore. Certo non mi aspettavo di restare fuori dalla tv per due anni, come poi è capitato».

Cominciamo dall’inizio. Perché dopo tre lustri di successo ha lasciato La prova del cuoco?
«Perché mi sono trasferita ad Arquata Scrivia, a metà strada tra l’appennino ligure e piemontese. Non è una campagna chic come mi scrivono sui social, non è Cetona per intenderci, ma una fazenda dove lavorano le persone. Mi sono trasferita qui due anni fa e ho deciso di cambiare radicalmente vita. Per 15 anni ho lavorato tutti i giorni, sabato compreso. Tutto di corsa, senza avere il tempo di pensare alle scelte che altri facevano per me. Ho fatto degli errori, ho sbagliato qualche trasmissione. E sempre di corsa sono stata anche con mia figlia che ora ha 11 anni. Ho chiesto alla Rai, azienda nella quale ho lavorato tutta la vita, di lasciare il quotidiano, speravo di fare qualche serata, Sanremo Young. Ma la allora direttrice di Raiuno, Teresa De Santis non ha trovato spazi per me. Ora però la ringrazio».
In che senso?
«All’inizio l’ho detestata, certo. Però come si dice a Roma, chiusa una porta si spalanca un portone e stare ferma due anni mi ha fatto bene. Intanto ho vissuto davvero il posto dove vivo. Ho potuto stare accanto a Maelle, farle fare i compiti, accompagnarla in questo totale stravolgimento di vita. Ha cominciato la prima media, è alta come me ma è sempre una bambina. Stare qui ha fatto molto bene anche a lei, avevamo bisogno di questo. Qui c’è ancora un mondo solidale, ci si conosce, ci si frequenta. Il mio parrucchiere è a Novi. La spesa la faccio dai produttori locali. Il lockdown lo abbiamo fatto qui, sono stati con noi anche i figli di Vittorio. E’ durante quei mesi che ho pensato: "mi piacerebbe fare una piccola cosa da casa mia". Sono nate così le dirette su Istagram. Mi ha chiamato il nuovo direttore di Raiuno, Coletta, mi ha detto mi piace quello che fai, lavoraci su. "Voglio cambiare il mezzogiorno della rete e vorrei che fossi tu a fare un programma in diretta" mi ha detto. Avevo pensato di fare il programma da casa mia ma per non mettere a rischio le persone visto che questo maledetto virus c’è ancora, ho accettato di andare a Milano».
E il meraviglioso mondo di Antonella Amelie?
«Farò avanti e indietro. Abitavo a Roma nord e per andare a Cinecittà ci mettevo 50 minuti. Più o meno lo stesso tempo che impiegherò per fare Arquata-Milano. Solo gli stupidi non cambiano mai idea. È un esperimento, so di dovermi riconquistare il pubblico, per questo ho chiesto di firmare il contratto solo per un anno. Vediamo se c’è ancora spazio per una tv solare, pacifica e serena. Una tv della gentilezza che strizza l’occhio a quella degli Anni 80».
In che modo?
«Per esempio dando spazio ai telespettatori con telefonate e premi. Saranno in denaro e in prodotti. Purtroppo il pubblico non potrà essere presente in studio, parlarci al telefono sarà un modo per entrare nelle case. E poi io sono famosa per le gaffe fatte in diretta. Mi diverte tornare a farne».
Cosa non ha funzionato nella stagione di Elisa Isoardi alla Prova del cuoco? L’ha seguita?
«Non mi piace giudicare il lavoro degli altri. Certo che l’ho vista tante volte, resto affezionata a quella trasmissione perché so che le devo molto. Spesso è un fatto di alchimie che non funzionano».
Tutti questi anni passati tra cuochi e ricette. Sarà diventata bravissima.
«Sono una buona forchetta ma non sono così brava ai fornelli. So fare una decina di piatti, me la cavo con i risotti, so fare il brasato e il vitello tonnato. Punto. Però mi piace moltissimo mangiare. Cerco di tenermi in forma e faccio un po’ di palestra, stiramenti e soprattutto il tapis roulant per mangiare un po’ di più del consentito. Con la menopausa si lievita».
Chi è il principe azzurro dello spot? Ammiccate alle fiabe?
«E’ Alfio, il classico factotum che sarà con me tutta la trasmissione per risolvere i problemi, sarà lui a introdurre gli ospiti. Ci sarà anche una fatina dei dolci e il bravissimo panificatore, Fulvio Marino, un ragazzo che ho visto crescere professionalmente e che tutti i giorni ci farà vedere come si fa il pane. Nella mia casa nel bosco ci saranno anche due nonne e una zia, una figura molto importante nelle famiglie di oggi. E’ una signora romagnola molto simpatica e si chiama come mia sorella, Cristina. Dedicheremo spazio anche alle grandi storie d’amore nate o cementate dalla cucina. Sofia Loren preparava a Carlo Ponti degli involtini speciali. Katharine Hepburn cucinava per Spencer Tracy brownies al cioccolato»