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 2020  settembre 27 Domenica calendario

Che cos’è l’Ares gate

A colpi di confidenze notturne e rivelazioni sempre meno velate dentro la Casa del «Grande Fratello Vip», si sta sollevando un pesante coperchio che mostra una realtà apparentemente conosciuta da molti nello spettacolo ma finora tenuta oscura per quanto inquietante e, secondo i più, addirittura potenzialmente pericolosa. A innescare quello che prontamente è stato definito l’Ares-gate, ci hanno pensato due concorrenti del reality di Canale 5, Adua Del Vesco e Massimiliano Morra (in passato sono stati fidanzati), che hanno fatto riferimento, spesso tra le lacrime, a esperienze traumatiche vissute quando entrambi gravitavano attorno all’universo della Ares, società di produzione fondata da Alberto Tarallo, che ha lanciato diverse fiction Mediaset di successo, come «Il bello delle donne» o «Caterina e le sue figlie», consacrando più di un personaggio tv, da Gabriel Garko a Manuela Arcuri, passando anche per i due concorrenti del reality.
Da giorni, entrambi nella Casa parlavano più o meno in codice di un passato traumatico che li avrebbe messi in totale contrasto, facendo accenno alle azioni di un «Lucifero» che in tanti hanno subito identificato proprio come il produttore, Tarallo. Dalle confidenze emerse, quella che sta prendendo forma è l’ipotesi di una setta legata alla casa di produzione, in cui gli adepti – anche molto famosi – venivano plagiati dal manager con esiti addirittura drammatici. Il discorso, infatti, è arrivato presto al suicidio di un «amico comune» di Del Vesco e Morra: con ogni probabilità si tratta del produttore Teodosio Losito, morto l’8 gennaio del 2019, che con Tarallo aveva firmato molte delle serie di successo della Ares. Del Vesco ha detto durante il reality: «Non credo sia suicidio. O meglio, credo si tratti di istigazione al suicidio». Parole pesantissime che non sono cadute nel vuoto. Alfonso Signorini, conduttore del «Grande Fratello Vip», ha dichiarato nei giorni scorsi: «Adua e Massimiliano stanno praticamente scoprendo un sistema, che è poi un sistema collaudato, che porterà degli sviluppi direi clamorosi. Io di più per adesso non mi sento di dire, però certamente da quello che ho sentito ieri sera si preannuncia un nuovo caso mediatico davvero importante e, lasciatemi dire, per tanti aspetti inquietante».
Il caso mediatico è proseguito sulla scia delle parole di Garko, pure entrato nella casa e per anni «fidanzato» di Del Vesco. L’attore ha parlato della loro storia come di «una favola» che però non ha divertito né lui né la compagna. Infine, in una lettera che le ha letto ad alta voce durante la trasmissione, l’attore ha anche fatto riferimento alla sua volontà di disobbedire finalmente alle indicazioni di chi non gli voleva far dire quanti anni avesse o gli suggerisse di accompagnarsi a qualche donna pur di non rivelare quello che lui stesso ha chiamato «il segreto di Pulcinella». Subito dopo sono arrivate anche le dichiarazioni di altre due attrici famose, come Nancy Brilli e Giuliana De Sio, protagoniste delle serie targate Ares. Brilli, interpellata da Dagospia ha detto: «Non era gente cui con avessi particolarmente passione a lavorare. C’erano persone che non mi piacevano, la gestione non era chiara», facendo anche riferimento a un finto flirt che le avevano suggerito di «interpretare» dalla casa di produzione: «Non mi sembrava il caso». Un consiglio, si legge su Dagospia, arrivato anche a De Sio, che ha detto: «Una volta sul lancio di una fiction mi hanno chiesto di fingere un flirt, ho rifiutato e mi sono messo a ridere. Si sono anche offesi».
Più pesanti le dichiarazioni dell’attore Lorenzo Crespi, che su Instagram ha scritto: «La storia di Adua è una storia triste, orrenda, vera, che inizia verso la fine degli anni ’80 inizio anni ’90, coinvolge tutti, trent’anni di Mediaset, fiction, spettacoli, uomini potentissimi, politici.. l’unica cosa che vi chiedo è gentilmente se iniziate ad indagare fate sì che questa ragazza quando esce dal «GfVIP» venga messa subito sotto protezione, perché potrebbe essere in pericolo, questo signor Lucifero ne ha fatte di tutti colori ma era coperto dalla solita famiglia... la sua produzione era una lavatrice». E ancora: «Se fossi un giudice vorrei chiedere una cosa alle creazioni di questo Lucifero: Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Pamela Prati, Valeria Marini e altri… siete sicuri che voi su questa storia non sapete nulla? Il vostro silenzio da una vita è una vergogna». Accuse forti di cui ora si attendono gli sviluppi. Intanto il produttore ha diffidato Mediaset.