il Fatto Quotidiano, 27 settembre 2020
1QQAFM12 Il nobile Nuvoletti, attore per Sordi
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Il centenario di Alberto Sordi ha fatto sì che io rivedessi, o vedessi ex novo, i suoi films. Ne Il prof. dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, la partecipazione di Giovanni Nuvoletti quale chirurgo barone universitario è strepitosa.
Questo autentico aristocratico, simpaticissimo e spiritosissimo, lo conobbi in anni lontani. La squisitezza e la cortesia del suo tratto sono indimenticabili; per via di matrimonio, avendo sposato Clara, era in qualche modo entrato nella famiglia Agnelli, ma non si era fatto contaminare dal tratto insieme snobistico e cafoncello di quasi tutti i suoi componenti. (Di Gianni io continuo a pensare, rubando l’espressione da Flaubert adoperata per il tenore Lagardy, ch’era un misto di torero e parrucchiere).
Di Nuvoletti ho desiderato approfondire la conoscenza. Così sono riuscito ad acquistare da negozianti di libri usati (professione eroica, oggi) due suoi romanzi, Un matrimonio mantovano e Un adulterio mantovano. Nuvoletti era appunto della bella città lombarda, fondata dagli Umbri e poi caratterizzata dagli Etruschi, prima di diventare romana. Io, napoletano, nutro un particolare amore per Mantova, non solo per la sua bellezza, ma per il fatto di essere la patria di Virgilio.
Or il sommo Poeta abitò poi a Napoli, esattamente a Posillipo, ove poetò le Bucoliche, subito dopo aver seguito i corsi di filosofia epicurea, le Georgiche e l’Eneide: dulcis me alebat Parthenope, “mi nutriva la dolce Partenope”, egli dice. Dunque le due città sono gemellate nel nome del Poeta.
In Un matrimonio mantovano ammiriamo un uso delle fonti storiche di calibro manzoniano. La conoscenza degli usi e della mentalità del contado di oltre un secolo fa è impressionante. Un adulterio mantovano è ampio e articolato. Nuvoletti largheggia in bellissime descrizioni. Della città e dei luoghi finitimi, per cominciare. Egli nutre un intensissimo amore per la sua terra. Poi delle toilettes femminili e maschili, che descrive con una precisione professionale. Indi dei cibi, nei quali pure manifesta una conoscenza professionale.
La storia narrata è intensa e coinvolgente. Siamo alle soglie della Prima Guerra Mondiale. La protagonista è la più bella donna della città, borghese anche per matrimonio, non aristocratica. Costei è felicemente sposata quando vede un bellissimo giovane nobile: entra nella follia d’un amore con lui. Ma continua, nello stesso tempo, a giacersi col marito, e con piacere. Pur nell’estasi dell’amore adulterino prova rimorso per il fatto di tradire il marito. Poi sia questi che l’amante sono a combattere. Non sappiamo se torneranno. Il romanzo si chiude nell’incertezza con quello che gli intellettuali definirebbero un finale “aperto”; e il marito, forse, riguadagna terreno.
La lingua e lo stile di Nuvoletti sono classici e raffinatissimi.