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 2020  settembre 27 Domenica calendario

I 25 anni del Ruggito del coniglio

Sono arrivati alle nozze d’argento, Marco Presta e Antonello Dose hanno attraversato indenni venticinque anni di Rai Radio2 con intatta la palma del programma più ascoltato della rete. Il «Ruggito del Coniglio» raggiunge ogni mattina un milione di persone, difficile non conoscerlo. Impossibile non averlo almeno sentito nominare.
«Siamo per la radio quello che la Dc è stata per il Paese», dice Antonello, rincalzato immediatamente da Marco: «E adesso arriverà “Orecchie pulite” a spazzarci via».
Difficile che uno dei due parli senza che non arrivi di rimbalzo la battuta dell’altro. Vanno avanti così da sempre, da ben più dei venticinque anni del programma, hanno cominciato da ragazzini, cresciuti insieme nei palazzoni di Roma est.
«E ancora adesso ci divertiamo come allora, credo sia questo il segreto del programma che è diventato un punto di osservazione di questo bislacco Paese», la considerazione di Antonello, benedetta da Marco: «C’è un’enorme comunità di persone che ogni mattina scherza con noi».
In studio a giocare con loro ci pensano l’attore Ratti e Max Paiella, e anche Paola Minaccioni, spalle preziose, entrate in campo dopo dieci anni che i due Conigli hanno battuto da soli lo studio.
«Era il 2 ottobre del 1995 quando siamo andati in onda per la prima volta ed eravamo nati per essere una striscia settimanale», spiegano questa volta insieme, e non hanno bisogno di aggiungere che il gioco ha rapidamente preso la mano, battendo tutti i record della rete.
«Siamo come quelle trattorie che all’ingresso appendono il cartello: “Al vostro servizio dal 199”’. Adesso aspettiamo il cambio di gestione», dice Marco. Che e poi confessa : «La verità è che spero che il cambio di gestione non arrivi mai. Sarà inevitabile, ma ogni volta che ci penso allontano l’idea della fine».
All’inizio i due Conigli erano in studio da soli con la loro fantasia, e certo non potevano immaginare che alcune delle loro gag inventate sul momento le avrebbero poi ripetute ogni mattina, per venticinque anni. «La rubrica più antica è il “coniglierò”, ovvero il futuro letto nelle viscere dei quotidiani», dice Antonello. E Marco spiega: «Gli ascoltatori ci pongono un quesito sul loro futuro e noi chiediamo di dirci un numero, quindi vaticiniamo in base al titolo della pagina corrispondente di un quotidiano. La cosa assurda è che non ci credono tutti».
Piccole furbizie, piccole gag: «Anche lo “Stai su” è nato con il programma ed è arrivato fino a noi», racconta Antonello che agli addetti ai lavori non avrebbe bisogno di spiegare che lo «Stai su» altro non è che un supporto dei Conigli per le avversità della vita.
Piccole furbizie, piccole gag: la lista è lunga. Con l’avvento dei comici si è colorata dei titoli dell’attore Ratti: «Lui ha la caratteristica di leggere i titoli dei quotidiani senza capirli. Per lui al Quirinale siede ancora Saragat», sentenzia Marco. E Antonello vicino ricorda anche «La coppa Rimetti» (dall’antesignana della Coppa del mondo del calcio), una parodia per una gara tra le canzoni più trash che ci sono in circolazione, e quanto sono trash bisogna soltanto ascoltarle per capirlo.
E adesso che anche l’ultima gag ha visto la luce («Facciamo i fornitori di alibi») Marco ripete che i Conigli si sentono al servizio di un pubblico che ogni mattina funziona come specchio del sentire del Paese: «In venticinque anni il Paese si è incarognito, è diventato più superficiale. Sono cambiati gli orizzonti o, meglio, sono spariti. Noi li avevamo, magari sbagliati, ma a vent’anni a chi ci chiedeva “che vuoi fare da grande” non rispondevamo “non lo so”. Avevamo un sogno».
Marco a vent’anni voleva fare il grande attore e scrivere per il teatro. Antonello voleva capire se stesso, era gay ma non lo ammetteva. Sono diventati i Conigli nazionali, al vostro servizio dal 1995.