Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  settembre 25 Venerdì calendario

Rifugi sottoterra contro il virus

Negli Usa la società Survival Condo vende appartamenti sotterranei completamente attrezzati in condomini dotati anche di piscina, cinema e poligono di tiro, a prezzi tra 1,5 e 4,5 milioni di dollari. Rifugi teoricamente sicuri (scorte di acqua e cibo per un anno) per sopravvivere a esplosioni nucleari, pesti, carestie. O anche a guerre civili ed epidemie come quella da Coronavirus che sta alimentando questo strano mercato immobiliare. Non si tratta più di casi isolati di qualche miliardario eccentrico: quello dei ricchi spaventati dalle pandemie o da quello che la rivista Atlantic definisce conspiracy capitalism, pronti a investire in edilizia sotterranea anziché in un’altra villa con piscina alla luce del sole, sta diventando un vero mercato. Si può scegliere tra formule diverse. Survival Condo è specializzata in ristrutturazioni particolari: compra dal Pentagono (soprattutto nel Mid-West) silos sotterranei in disuso nei quali, negli anni della Guerra Fredda, venivano alloggiati i missili balistici intercontinentali pronti a essere lanciati contro l’Unione Sovietica, e li trasforma in condomini di lusso: alloggi e servizi comuni per 75 persone che hanno a disposizione dai 5 ai 10 metri quadri. Vivos Group, invece, riconverte bunker e depositi sotterranei di armi risalenti alla Seconda guerra mondiale. I più sofisticati sono quelli di Rising S. Vuoi un bunker sotterraneo nel giardino della villa in cui vivi senza dare nell’occhio? Loro scavano e costruiscono con discrezione: i vicini pensano che stai rimettendo a posto le fognature o interrando un serbatoio. Quella dei rifugi sembrava una psicosi (o una moda) finita con la Guerra Fredda, quando 200 mila americani si erano dotati di alloggi sotterranei a prova di bomba atomica. Riemerge ora per la paura di epidemie o, comunque, di minacce interne (una guerra civile) e per il diffondersi di teorie cospirative (cataclismi astrali, esplosioni solari, asteroidi killer, eruzioni vulcaniche) che, come spiegano gli imprenditori del settore, spingono molti ricchi e ansiosi (al primo posto i dentisti) a cercare rifugio in una moderna Arca di Noè. Gli acquirenti più tecnologici parlano di un back-up plan per l’umanità. In attesa di sconfiggere il virus speriamo che i discorsi sui nuovi stili di vita non vadano troppo in là: meglio feste esagerate in giardino di una vita in cineteca nel sottosuolo.