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 2020  settembre 25 Venerdì calendario

Dieci cose da sapere sul caffè

È racchiuso in una tazzina ma fa girare il mondo: il caffè, quella bevanda che ci tira su la mattina e ci tiene svegli in notti di studio o lavoro, ha una giornata dedicata. La giornata internazionale del caffè cade il 1° ottobre, data lanciata dall’International Coffee Organization nel 2015 durante Expo Milano.
Il tema di quest’anno è «supportare la prossima generazione» con un focus sui giovani, che, dai campi alle caffetterie, sono stati colpiti duramente dalla pandemia dal punto di vista economico. Sono previste numerose iniziative in tutti i Paesi, dalla pubblicazione di un manifesto (a cura di Zero Caffè) alle iniziative benefiche verso l’alfabetizzazione e il supporto all’autismo (Julius Meinl) mentre torrefattori e produttori di macchine del caffè, bar e caffetterie lanceranno i loro eventi, on e offline, invitando a bere un caffè, possibilmente in compagnia.
Anche noi festeggiamo la nostra bevanda preferita raccontandovi 10 cose che forse non sapete sul caffè (ce ne sarebbero 10 milioni ma lo spazio purtroppo stringe).
Brasile. È da 150 anni il primo produttore. Un terzo del caffè mondiale viene da qui. Con alti e bassi: dato che il raccolto è unico e il ciclo della piante è biennale, si alternano un anno di raccolto abbondante e uno più scarso. Normalmente gli anni dispari sono deboli e i pari forti.
Pausa caffè. Secondo Hamilton Beach un impiegato/a beve in media 20 tazzine a settimana, circa 1040 all’anno, impiegando nell’operazione 24 minuti della giornata lavorativa. Lavorando dai 18 ai 60 anni raggiungerà 47.840 tazzine. Nel mondo si bevono ogni giorno 2,25 miliardi di tazze.
Nuova specie. Le varietà di Arabica coltivate oggi sono ibridi o incroci di quattro specie. Le varietà autoctone etiopi, Typica/Bourbon, SL 17 e SL 34. Ma quest’anno è stata individuata una nuova variante genetica nello Yemen, da qui il nome Yemenia. Pare promettere molto molto bene...
Caffeinomani. Ne conosciamo parecchi ma pochi raggiungono i livelli di Honoré de Balzac. Si tramanda che il prolifico scrittore francese ne bevesse fino a 50 al giorno. Si spiega ora come abbia fatto a scrivere (di notte) oltre 90 romanzi e svariate opere teatrali in «soli» 51 anni di vita.
Bevanda mediterranea? Così la vediamo noi. Nata in Etiopia, passata via Yemen in Medio oriente e da lì in Europa, adottata dall’Italia come cosa nostra. Ma i maggiori consumi pro capite appartengono al Nord Europa con la Finlandia in pole position con 12 chili di caffè a testa all’anno. L’Italia è 13esima.
Il caffè di TikTok. Rassegnatevi, su TikTok ormai si lanciano anche le tendenze gastronomiche. Tra le più virali il «caffè montato» o cappuccino a testa in già o Dalgona coffee, una nuvola color caramello. La ricetta? Caffè solubile, acqua calda e zucchero, da montare energicamente per 20 minuti.
Sintomi Covid. In scuole, negozi e aeroporti si prova la temperatura corporea per stabilire il rischio di infezione. Ma un primo sintomo anche più diffuso della febbre è la perdita di gusto e olfatto. Per questo la Penn University alla riapertura ha predisposto «postazioni di annuso» all’aroma di caffè all’entrata delle aule.
Tocco magico. Il caffè è in grado di rendere sano anche il goloso ma nutrizionalmente poco presentabile cioccolato al latte. Secondo uno studio dell’American Chemical Society basta aggiungere dei fondi di caffè per conferirgli le proprietà antiossidanti tipiche del cioccolato fondente.
Donne contro. Il manifesto delle donne contro il caffè – probabilmente un fake apparve a Londra nel 1674. Proponeva di chiudere le coffee house, «passatempo intellettuale ed effeminato, che rende i mariti impotenti e sterili come i deserti dai quali l’infelice chicco si dice provenga».
Minaccia. Mentre lo celebriamo non è chiaro per quanto tempo potremo ancora gustarlo. A causa dei cambiamenti climatici, entro il 2050 le aree coltivabili si ridurranno del 50 per cento. Ma già ora i prezzi troppo bassi all’origine portano i contadini a emigrare o passare a colture più redditizie.