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 2020  settembre 25 Venerdì calendario

Periscopio

Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa. Leo Longanesi.


Al mondo c’è una sola cosa peggiore dell’essere chiacchierati, ed è il non essere chiacchierati. Oscar Wilde.


Il libro di Pendinelli e Sorgi Quando c’erano i comunisti arriva fino a Massimo D’Alema, primo presidente del consiglio rosso che affascinava perfino un cinico come Gianni Agnelli («se non avesse quei baffi non si direbbe che sia stato comunista»), che lo prega di raggiungerlo nella sua bella casa di Roma di fronte al Quirinale per presentargli un suo caro amico, Henry Kissinger. Luigi Bisignani. il Tempo.


Tracollato il comunismo, ridotto il fascismo a barzelletta, oggi sale la stella dell’islamismo e impazzano le democrazie illiberali, il complottismo su scala kolossal, la cancel culture e le teoria gender. Sono le nuove maschere del Grande Fratello. Diego Gabutti. Informazionecorretta.it


Il Machiavelli sembra derivare il suo concetto pessimistico della natura umana da Sant’Agostino (questa è corrotta a causa del peccato originale, per Sant’Agostino; è essenzialmente cattiva in sé, secondo il Machiavelli). Giuseppe Prezzolini, L’Italia finisce. Rusconi libri, 1994.


Ho sempre letto molto e con gusto. A 18 anni leggevo Calvino, poi mi sono interessato all’arte. I futuristi, la Vienna di inizio secolo con Klimt, Kokoschka, Schiele. Mi piace il tocco di Balla, studio le forme di Boccioni. Aldo Serena, ex calciatore (Roberta Scorranese). Corsera.


Incontrai Staiti di Cuddia che aveva una gamba ingessata. Se l’era rotta lanciandosi col paracadute. «Ha finito con quella mania?», chiedo. «L’ultimo lancio l’ho fatto a 72 anni. Poi ho smesso per non diventare un fenomeno da baraccone», ironizza. «Ha nostalgia dei suoi 15 anni in Parlamento come deputato del Msi prima che diventasse An?», domando. «Lasciai Montecitorio nel ’92 e per qualche anno ho avuto rimpianti. Pensavo di potere fare ancora politica fuori dalle Camere, ma poi ho perso l’illusione». Tomaso Staiti di Cuddia, ex deputato del Msi (Giancarlo Perna). Libero.


Il concetto di nazione implica il concetto di appartenenza a un determinato territorio insieme a specifici caratteri «etnici»: fisici, linguistici, culturali. Questa identità di un popolo, che si è sempre riconosciuto per prima cosa nella proprietà naturale di un territorio, oggi è evidente in tanti movimenti: Irlanda, Scozia, Corsica, Cecenia, Kossovo. Ida Magli, antropologa, Contro l’Europa. Bompiani, 2001


L’Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese a un quasi collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è poi stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio dell’ex presidente della repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell’Ue e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del presidente della repubblica, che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell’ordine repubblicano. Roberto Orsi, London School of Economics


Ma perché hanno nominato ministro Lucia Azzolina? E non me, invece? È una vita che insegno, scrivo, pubblico libri... Io sono un professionista nel campo dell’istruzione, lei è una dilettante. Io farei una sola cosa, semplicissima. Gli studenti che escono dalla maturità in Spagna, Francia e Germania sono mediamente più preparati dei nostri. Allora prendiamo i loro programmi, li copiamo e li usiamo in Italia. Non c’è da inventare niente, solo studiare cosa fanno gli altri Paesi che hanno tassi di istruzione più alti e seguirne l’esempio. Ferdinando Camon, scrittore (Luigi Mascheroni). il Giornale.


I nove anni dall’inizio del processo alla mia piena assoluzione sono stati anni certamente pesanti, in alcuni momenti orribili. Però quello che ho tentato di fare è stato di conservare uno spazio mio, sia fisico che mentale. E devo dire che qualcuno mi ha offerto una sponda E cioè l’editore Einaudi e poi la facoltà di Giurisprudenza. Mi hanno dato la sensazione che potessi ancora essere legittimato nel mio lavoro. Accanto, c’è stato il frantumarsi di molte relazioni; il dissolversi di amicizie che ritenevo indistruttibili. Gente che ha semplicemente voltato le spalle. Aldo Schiavone, storico (Antonio Gnoli), la Repubblica.


Non si tratta di teorizzare l’ossificazione della lingua: altrimenti neppure l’italiano sarebbe nato dal latino nutrendosi di parole arabe (zucchero da zukkar, albicocca da al-barquq). In fondo, il vocabolario è il cimitero delle parole, e non va adorato come il dogma dei dogmi. I popoli evolvono e mutano il linguaggio e le sue regole. Ma un conto è se l’assorbimento di lemmi stranieri accade dentro un’armonia, nel segno di un’identità che evolve, conservando la sua fonetica, il suo bel «sì» dantesco; altro, se lascia violentare le sue forme, rinuncia alla bellezza per accodarsi all’avanzata imperiale dell’inglese cannibalesco. Renato Farina. Libero.


Gli sarebbe piaciuto andare in un alberghetto fuori mano, uno di quelli un po’ loschi dove, nei vecchi film, vanno a nascondersi i killer e gli evasi in attesa di un pirosocafo. Guglielmo Zucconi, Una storia pulita. Fabbri editori, 1972.


I poeti arrivano sempre prima e meglio dei filosofi, dei politici, degli analisti. Nel supremo Canto LXXXI, Ezra Pound ha concluso. «Ma avere fatto piuttosto che non fare / questo non è vanità (…) / L’errore sta tutto nel non fatto, / sta nella diffidenza che tentenna…». Cesare Cavalleri. Studi Cattolici.


Santi uomini, i francescani, per umiltà, pietà, fervore e altruismo, ma non bisogna lasciarli fare in materia di arredamento sacro. Nessun francescano, abbandonato a se stesso, resisterebbe all’imperiosa urgenza di ornare l’altare della Confessione, nella Basilica di san Pietro in Vaticano, con fiorellini ritagliati a forbice da fogli di carta celeste e rosa. Paolo Caccia Dominioni, El Alamein. Longanesi, 1966.


Eliogabalo alimentava i suo cani con fegato d’oca. Teneva, tra le sue checche, leoni e leopardi ammaestrati da bravissimi domatori e li faceva arrivare di colpo già alle prime portate, e nessuno sapeva che fossero ammaestrati, e si sdilinquivano in terrori ridicoli. Alberto Arbasino, Super-Eliogabalo. Einaudi, 1978.


Sopravvivere è la prima forma d’immortalità. Roberto Gervaso.