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 2020  settembre 24 Giovedì calendario

Periscopio

Gramsci si alzò e parlò in Palamento per la prima e ultima volta in occasione della discussione per sciogliere la massoneria e parlò contro. Walter Siti, Scuola di nudo. Rizzoli, 2014.
Il saggio non è che un fanciullo che si duole di essere cresciuto. Vincenzo Caldarelli. Massimo Fini, Il ribelle. Marsilio, 2006.

Craxi è stato un grande amico, sono anche andata ad Hammamet ai suoi funerali. Parlava benissimo. Voce da oratore. Quando mio figlio Enrico morì in un incidente aereo arrivò a casa nostra di notte, piangendo. Marida Recchi, 102 anni (Aldo Cazzullo). Corsera.

Chissà a quanti ragazzi, pure tra quelli che fanno il nostro mestiere di giornalista e quindi dovrebbero mangiare alla mensa perché non guadagnano, sono tuttora i nonni che danno le mancette per mangiare la pizza… Natalia Aspesi (Arnaldo Greco). Linkiesta.

Mi sono opposto al governo Monti per la mestizia dei componenti e a Letta perché era cimiteriale. Renzi era vitale. Aveva però due nemici: magistratura e pubblica amministrazione. L’Italia è composta da corporazioni ingessate, le cui resistenze al cambiamento sono spalleggiate dalle toghe. Claudio Velardi (Giancarlo Perna). Libero.

Il termometro più indicativo della crisi italiana è lo smantellamento del sistema manufatturiero, vera peculiarità del made in Italy a tutti i livelli: il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi, era il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32 mila aziende sono scomparse. Questo dato, da solo, dimostra l’immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell’élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. Roberto Orsi, London School of Economics.

Nel libro di Pendinelli e Sorgi Quando c’erano i comunisti ci sono particolari inediti su Enrico Berlinguer, il più illuminato dirigente comunista. Schivo, appartato, divoratore di libri, ma anche grande organizzatore di partite di calcio dove giocava come attaccante. Eppure, così smilzo e apparentemente fragile, fu arrestato l’8 settembre 1943, alla caduta del fascismo, per insurrezione armata contro i poteri dello Stato e devastazione. Nel verbale di scarcerazione il questore che lo interrogava annotò: «Il Berlinguer Enrico, seguendo la nota prassi comunista, si è chiuso in assoluto mutismo». Luigi Bisignani. il Tempo.

L’inchiesta giudiziaria su di me partì nel 2008 e si è conclusa nel 2019. Quando il processo iniziò ero un professore autorevole invitato in tutto il mondo che, oltretutto, aveva creato il Sum, una specie di super università che in Italia non esisteva. L’accusa era di peculato per non aver rendicontato scontrini e cene. Prima di questa inchiesta giudiziaria ce ne è stata un’altra del 2007 per abuso di ufficio, provocata dal fatto che come rettore del Sum avevo chiamato direttamente alcuni professori. E anche da quella accusa fui pienamente assolto nel 2012. Aldo Schiavone, storico (Antonio Gnoli). la Repubblica.

A monte del jihadismo ci sono gli attentati anarchici, Mazzini, la Banda Bonnot, i nichilisti russi; c’è Il catechismo del rivoluzionario di Michail Bakunin e Sergej Necaev («conosciamo una sola scienza, la scienza della distruzione»); ci sono i campi di sterminio hitleriani, le miniere sovietico-comuniste della Kolyma, quindi le bande armate nate sulle barricate sessantottesche; ci sono Che Guevara e Fídel Castro, Mao e Pol Pot. Diego Gabutti. Informazione corretta.

Ho fatto crescere nel mio secondo volume su Mussolini la parte documentaria per mostrare come funziona lo Stato di polizia che il regime crea, incarnandosi in Arturo Bocchini: la natura oppressiva oltre all’esercizio sporadico della violenza fisica si manifesta nella megaburocrazia dello Stato che copre tutto il corpo della nazione fino a soffocarlo. L’Ovra trasforma l’Italia in un popolo di delatori, con dossier che servivano non solo a danneggiare il rivale politico ma pure a regolare le liti in condominio. Antonio Scurati, autore di M. L’uomo della Provvidenza. (Luca Mastrantonio). Sette.

Nel mio paese, Cavriago, c’è ancora un busto di Lenin, la mamma era comunista, eppure io ha una collezione di oltre 100 acquasantiere. Con mio papà andavo a tutte le processioni perché lui era molto religioso, era devoto di San Giovanni. Sembra la storia di Peppone e Don Camillo, rossi e bianchi sempre in conflitto. Però mio papà ha vinto perché è riuscito a trasmettermi l’amore per la musica... Orietta Berti, cantante (Renato Franco). Corsera.

Consigli (non ascoltati) per i tg Rai: bisogna raccontare l’Italia da più prospettive, e non solo da Roma. Mettendo dunque la geografia al posto della politica, la proposta è di trasferire un tg a Milano, che, con la Lombardia, è la locomotiva d’Italia (19 università, un milione di imprese, di cui 6.500 multinazionali, produce quasi il 30% del pil nazionale e ha un reddito pro capite più alto del 20% della media nazionale) e insieme è la città più vicina all’Europa, come cantava Lucio Dalla e come, in maniera crescente, si sta rivelando. Il più indicato è il Tg2, ospitato da una rete innovativa e in forte evoluzione di linguaggio, con una storia di telegiornale laico e anche sperimentale. Roma e Milano rappresentano visioni differenti e complementari dell’Italia: una ricchezza al servizio di un’Italia un po’ più plurale. Carlo Verdelli, Roma non perdona – Come la politica si è ripresa la Rai. Feltrinelli, 2019.

Cervantes compone il libro di Don Chisciotte come una lunga improvvisazione, un palinsesto di poesia, farsa, cronaca, favole, quadretti pastorali, scketch folklorici. Lascia correre la penna come se fosse la voce. Perciò manca la suddivisione in paragrafi. La punteggiatura è quasi assente, l’ortografia ballerina, la coordinante prevalgono nettamente sulle subordinate. Francisco Rico, massimo esperto di Cervantes. Marco Cicala, Eterna Spagna. Neri Pozza, 2019.

Fausto era l’invidiato ragazzo conosciuto al mare, pieno di soldi e privo di scrupoli. Senza orari e proibizioni. Con padre misterioso e madre sempre in viaggio. Scialacquatore, libero e incosciente. Guglielmo Zucconi, Una storia pulita. Fabbri editori, 1972

Chi si accontenta di una sola donna si accorgerà prima o poi che anche questa è di troppo. Roberto Gervaso.