ItaliaOggi, 23 settembre 2020
Le regole per i cercatori d’oro nel Klondike francese
Il Klondike francese si chiama Salat, un corso d’acqua dell’Ariège. Qui la corsa all’oro conosce un vero e proprio revival. A condizione che vengano rispettate norme severe. «Abbiamo constatato quest’anno un aumento delle richieste per fare ricerca dell’oro», conferma a Le Figaro Jean-Pierre Cabaret, della direzione dipartimentale territoriale di Foix. Il 10 luglio scorso un decreto del prefetto ha reso obbligatoria la richiesta di autorizzazione online. «A metà settembre ne abbiamo già accordate 150», continua Cabaret. «È possibile praticare questa attività su un solo torrente del dipartimento, il Salat, sul tratto situato fra Saint-Girons e la sua uscita verso la Haute-Garonne».Questa pratica deve essere esercitata in conformità con il codice ambientale e deve garantire la preservazione dell’ambiente acquatico e delle specie che vi vivono. È obbligatorio anche essere in possesso di materiale adeguato e coprire le buche scavate. Vietati metal detector e sostanze chimiche come cianuro e arsenico.
Disoccupati, lavoratori, giovani o pensionati, in gran parte uomini, ma anche qualche donna. Di tutte le età e di varia provenienza geografica: questo l’identikit dei frequentatori del fiume. Tutti sono stati colpiti dal medesimo virus: la febbre dell’oro. «Nelle giornate buone si riesce a raccogliere un grammo», racconta Jean, un pensionato. Cercare l’oro, conferma Loris, è soprattutto un divertimento: «A 52 euro al grammo non è conveniente dopo nove ore passate con i piedi nell’acqua».
In effetti una volta che il prezioso metallo è nelle loro mani, i cercatori lo collezionano o ne fanno bijoux per parenti e amici, raramente lo vendono. Anche perché non è legale, a meno di essere minatori professionisti.