ItaliaOggi, 22 settembre 2020
8QQWZ10 Libri scritti per fare addormentare
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Herr Adel, il suo libro è così noioso da far dormire dopo un paio di pagine. Per Ithar Adel non ci potrebbe essere complimento migliore. Nato a Baghdad, venuto in Germania con i genitori da piccolo, è connazionale di Sherazade che nelle Mille e una notte racconta ogni sera al sultano una novella diversa per tenerlo sveglio fino all’alba e salvarsi la testa. Il suo Geschichten zum einschlafen – für Erwachsene, Storie per addormentarsi, per adulti (Allegra Verlag, 17,99 euro), invece ha il fine opposto: avere un effetto immediato sul lettore, meglio del più potente sonnifero.
«I lettori», dice, «devono trovare così noiose le mie dieci storie da non riuscire a giungere alla fine. Per me è un successo se si risvegliano al mattino con il mio libro ancora aperto in mano, e non si ricordano che cosa stavano leggendo». Ithar Adel, 32 anni, ha studiato filosofia a Monaco, dopo il diploma ha lavorato come esperto per la comunicazione per alcune aziende. Si spera che non sia stato troppo noioso. Dopo un viaggio in Asia, è diventato «esperto di problemi dell’attenzione», e organizza corsi per trovare pace e tranquillità. Il suo metodo, assicura, è meno costoso, più veloce ed efficace di una cura psicoanalitica. Il libro nasce dall’esperienza con i clienti.
Se non è facile costruire una trama piena di suspense che costringa a giungere all’ultima riga, secondo Ithar è ancora più difficile scrivere una storia evitando ogni eccitazione, ogni parola che possa suscitare interesse o, tanto meno, paura. In uno dei racconti, il protagonista va a trovare la zia preferita nella sua casa, che ama fin dall’infanzia, e finisce per addormentarsi cullato da una sedia a dondolo. In un altro, il protagonista viaggia in vagone letto, il biglietto gli viene controllato all’inizio, e poi non accade assolutamente nulla. Vede dal finestrino scorrere il panorama, finché scende la notte.
Ci sono capolavori per prender sonno, ognuno ha il suo. Io non sono mai riuscito a finire L’uomo senza qualità di Robert Musil, ma non sono originale: è considerato il bestseller al contrario, il romanzo meno letto al mondo. Lo seguirebbe l’Ulisse di Joyce, che io trovo affascinante, e avrò letto tre o quattro volte, purtroppo non sono all’altezza di poterlo gustare in inglese.
Negli anni 60, la moda letteraria imponeva di scrivere senza trame e senza personaggi. Un mio amico mi disse alla Buchmesse, la Fiera del libro di Francoforte, di aver appena finito l’ultima opera di Peter Handke: «È un capolavoro, non avviene praticamente nulla». Non ricordo il titolo, però Handke ha scritto opere raffinate che certamente non conciliano il sonno.
Ithar è sicuro che le storie funzionano con chiunque. «Scrivo novelle per dormire da un paio d’anni per i miei seminari, e le provo sui partecipanti. Le leggo ad alta voce per vedere che effetto hanno. E infine le distribuisco tra gli amici e colleghi, per avere un giudizio critico. Se non le trovano noiose, è colpa mia e le elimino. E chiedo che cosa abbia destato interesse, per non ripetere l’errore». Il libro di Ithar è in vendita anche come hörbuch, un audiolibro con la voce dell’autore. Un sonnifero ha effetti collaterali, un racconto noioso concilia invece un sonno senza incubi, assicura Ithar, che avrebbe perso la testa se fosse stato al posto di Sherazade, la quale in realtà era persiana e non araba, come si crede.