La Lettura, 20 settembre 2020
Il mistero dei piccoli terremoti in California
Una leggenda giapponese narra che un’enorme creatura dalle sembianze di pescegatto, Namazu, vive sotto la superficie terrestre e genera terremoti con i suoi colpi di coda. Da sempre l’uomo ha cercato di comprendere le ragioni delle scosse sismiche.
Uno studio della University of Southern California (Usc) fornisce una nuova descrizione delle dinamiche che provocano i terremoti. Uno studio sulla rivista «Science Advances», mostra che le forze di fusione delle rocce si verificano molto più in profondità di quanto si pensasse. I dati raccolti nella regione della faglia di San Andreas hanno rivelato che, oltre ai terremoti di magnitudo 6 registrati a partire dal 1857, altre scosse più lievi si verificano regolarmente a distanza di pochi mesi. «Perché e come ciò avvenga è in gran parte sconosciuto», afferma Sylvain Barbot, geologo della Usc. «Abbiamo scoperto che una sezione profonda della faglia si rompe frequentemente e fonde le rocce esistenti, generando onde sismiche anomale». Utilizzando modelli matematici ed esperimenti di laboratorio, i ricercatori hanno simulato l’attività della faglia e hanno notato che quando le placche si scontrano, l’attrito aumenta la temperatura della roccia rendendola più fluida. I blocchi scivolano così l’uno sull’altro più rapidamente, innescando un terremoto.
«Proprio come quando si sfregano le mani per riscaldarle, i blocchi si surriscaldano quando scivolano. I movimenti della faglia possono essere causati da sbalzi di temperatura», spiega Barbot. La ricerca fornisce importanti risultati per le applicazioni ingegneristiche, come il fracking, in cui si verificano fenomeni analoghi.