Corriere della Sera, 17 settembre 2020
La sfida che l’India non può evitare
Ci sono sfide che possono fare vacillare. Ma vanno comunque accettate. Una l’ha delineata di recente il McKinsey Global Institute e riguarda l’India. Il primo ministro Narendra Modi e i suoi eventuali successori sono di fronte alla necessità di creare le condizioni affinché il Paese produca 90 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030. Oggi, gli occupati nell’economia formale sono 474 milioni, 205 milioni nell’agricoltura e 269 milioni nei settori non agricoli. Nei prossimi dieci anni, nel mercato del lavoro entreranno 60 milioni di giovani e altri 30 milioni lasceranno le campagne per cercare occupazioni nelle città. Potenzialmente, il numero degli occupati potrebbe così arrivare nel 2030 a 534 milioni. L’istituto di ricerca della McKinsey calcola anche che, nel decennio, 55 milioni di donne potrebbero entrare ufficialmente nella forza lavoro e portare così gli occupati totali a 589 milioni. Per creare questa quantità di posti, l’economia indiana dovrà crescere tra l’otto e l’8,5% l’anno per l’intero decennio: è il doppio del 4,2% dell’anno fiscale 2020. Si può vincere una sfida del genere? Vista la crisi globale indotta dal Covid-19, l’analisi dell’istituto si concentra su quello che può succedere dopo il 2023. La crescita netta dell’occupazione dovrebbe essere dell’1,5% all’anno, livello simile a quello ottenuto dall’India tra il 2000 e il 2012 (ma negli anni successivi la crescita dell’occupazione non c’è stata). Dal 1992, quando le liberalizzazioni economiche hanno iniziato a dare frutti, la crescita del Pil è stata in media del 6,8% annuo. E dal 2005 al 2019 ben 270 milioni di persone sono uscite dalla povertà estrema. Potenzialmente, dunque, l’impresa può essere affrontata. Non sarà però facile. Già prima della pandemia, l’economia era in rallentamento, con la quota delle esportazioni rispetto al Pil scesa dal 25 al 19% tra il 2013 e il 2019 e la partecipazione al mercato del lavoro diminuita dal 58 del 2005 al 49%. Per i governi presente e futuri, si tratterà di creare le condizioni perché milioni di persone siano spinte verso nuovi lavori. L’istituto della McKinsey avanza una serie di proposte di modernizzazione per raggiungere gli obiettivi. Nonostante in Europa e in Italia dell’India si parli poco, è essenziale per il mondo che il Paese di oltre 1,3 miliardi di abitanti e che, secondo l’Onu, nel 2027 supererà la Cina per popolazione vinca le sfide del lavoro e della povertà.