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 2020  settembre 17 Giovedì calendario

Zuckerberg-Del Vecchio alleati per l’occhiale del futuro

Quando nel maggio del 2019 sulle montagne del Bellunese è atterrato un elicottero da cui sono scesi Leonardo Del Vecchio e Mark Zuckerberg tutti gli Agordini si sono fatti una domanda. «Che ci fa l’imprenditore californiano con il padrone del gruppo di occhiali più grande al mondo?». Peraltro c’erano stati due precedenti, perché nel 2014 Luxottica aveva annunciato una collaborazione con Google per dare vita ai Google Glasses, ma poi l’azienda di Mountain View ci aveva ripensato e non se n’era fatto di nulla. Due anni dopo, nell’ottobre del 2016 il colosso dei processori Usa Intel si era alleato con Oakley, brand californiano di occhiali da sportivi rilevato da Luxottica nel 2007, per lanciare il Radar pace, una sorta di fit bit che calcolava prestazioni e calorie durante un allenamento, ma pure questo esperimento aveva avuto un successo limitato. Adesso però le aspettative sono altissime, lo dice il nome in codice del progetto «Stella» e l’annuncio fatto ieri addirittura da Mark Zuckerberg alla convention annuale di Facebook. «Il primo Ray-Ban con lenti Essilor sarà lanciato nel 2021 e combinerà assieme il meglio delle due realtà ha detto Zuckerberg – tecnologie innovative e stile – nell’obiettivo di dare vita a smart glasses che i consumatori abbiano davvero il desiderio di indossare». L’occhiale del futuro per guardare Instagram, messaggiarsi su WhatsApp, essere informati e rimanere connessi con amici e familiari via Facebook, punta a essere una valida alternativa allo smartphone. Non a caso per l’occhiale del futuro, Zuckerberg e Del Vecchio hanno scelto di partire dal marchio di punta di Luxottica Ray-Ban, e anche le lenti migliori sul mercato, quelle della francese Essilor che due anni fa è convolata a nozze con il gruppo di Agordo.
A prima vista Del Vecchio e Mark Zuckerberg sono una strana coppia, anche se chi conosce l’imprenditore 85enne sostiene che sia molto curioso e attentissimo alle nuove tecnologie, il classico self made man che non ha mai smesso di innovare. Vale per la produzione dei suoi occhiali, per il software e le piattaforme logistiche dei suoi negozi, e perfino per la app proprietaria che Luxottica ha sviluppato ai tempi della pandemia per garantire la sicurezza in Italia dei suoi 14 mila dipendenti e delle loro famiglie.