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 2020  settembre 16 Mercoledì calendario

Biografia di Mario Rosario Morelli

È Mario Rosario Morelli il nuovo presidente della Corte costituzionale. È un giudice della Cassazione. Resterà in carica per soli tre mesi, fino al 12 dicembre prossimo, quando scadrà il suo mandato di giudice costituzionale. Lo ha eletto il plenum dei 15 giudici della Corte. Ma alla secondo votazione, perché nella prima non era stata raggiunta la maggioranza assoluta. Nella seconda nove voti per lui, cinque per Giancarlo Coraggio. Uno per Giuliano Amato. Lui stesso, come primo atto, ha nominato i due vice presidenti, saranno Coraggio e Amato. L’annuncio dell’elezione è stato dato dal segretario generale della Corte Carlo Visconti.  La Corte comunque ha già avuto altre presidenze brevi, nell’ordine quella di Vincenzo Caianiello, nel 1995, dura un mese e 14 giorni; quelle di Giovanni Maria Flick nel 2008 dura tre mesi e quattro giorni; quella di Giuliano Vassalli, tra  1999 e 2000, dura tre mesi e due giorni; quella Giuseppe Tesauro, nel 2014, 3 mesi e 10 giorni; quella di Giovanni Conso, nel 1991, tre mesi e 11 giorni. Ma anche le presidenze di Ugo De Siervo e Valerio Onida hanno superato di poco i quattro mesi.    Il nuovo presidente della Consulta è nato a Roma il 15 maggio 1941, è sposato e ha due figlie. Da presidente di sezione della Cassazione, è stato eletto giudice costituzionale il 18 novembre 2011 dalla suprema Corte e ha prestato giuramento davanti al presidente della Repubblica il 12 dicembre dello stesso anno. In quella data quindi scade il suo mandato che non è rinnovabile. L’8 marzo 2018, dall’ex presidente Giorgio Lattanzi è stato nominato vice presidente della Corte ed è stato riconfermato da Cartabia l’11 dicembre 2019. La sua carriera di giudice si è svolta quasi interamente al Palazzaccio di piazza Cavour dove approda nel 1985, alla prima sezione civile, di cui diventerà presidente nel 2008. Già nel 1999 viene destinato alle Sezioni unite civili e nel 2001 entra a far parte dell’Ufficio centrale elettorale. Dal 2008 è componente del Consiglio direttivo e nel 2009 viene nominato direttore del Massimario. Più o meno parallelamente, però, Morelli lavora anche alla Consulta, dove entra addirittura nel 1973 come assistente di studio, prima del giudice Giulio Gionfrida, poi di Livio Paladin e infine di Renato Granata: quasi un trentennio, fino al 2000. In quegli anni, partecipa all’istruttoria dell’unico processo penale costituzionale per reati ministeriali, il processo Lockheed. Collabora con i giudici Vezio Crisafulli e Livio Paladin alla redazione del moderno commentario  breve alla Costituzione. Nel 2008 Morelli firma la storica sentenza sul drammatico caso di Eluana Englaro: fu lui a dare l’ok per il distacco del sondino che teneva in vita la ragazza che si trovava in coma vegetativo.