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 2020  settembre 16 Mercoledì calendario

La Brexit costa cara ai Windsor

 Sulle presunte simpatie di Elisabetta II per la Brexit si è speculato molto. L’attuale superministro del governo Johnson, Michael Gove, prima del referendum millantò che la sovrana fosse per l’uscita dall’Ue. Oppure quel suo vestito e cappello blu con fiorellini gialli, nel giugno 2017, così simile alla bandiera europea. In ogni caso, ora la regina ha un problema: come farà senza i soldi dell’Unione europea dal 31 dicembre prossimo, quando Londra uscirà dall’Ue?
Certo, le sue finanze reggeranno comunque. Ma com’è possibile che “Lilibet” abbia goduto per anni di milioni di sterline in fondi europei? A svelarlo è David McClure, celebre esperto dei Windsor, di cui domani esce in Inghilterra il libro The Queen’s True Worth," Il vero patrimonio della Regina”, serializzato in questi giorni dal Daily Express.
McClure ha indagato su un celebre arcano: quanto valga davvero il patrimonio di Elisabetta II. Cosa non facile, sottolinea l’autore: a parte il denaro pubblico offerto dai contribuenti britannici (oltre 40 milioni di sterline all’anno), il resto è segreto, immune a leggi come il “Freedom of Information Act” e inoltre i documenti dei reali negli archivi nazionali non vengono resi pubblici anche per un periodo fino a 100 anni, a differenza dei 20-30 dei comuni mortali.
In ogni caso, secondo l’inchiesta di McClure, per Elisabetta siamo a quota 400 milioni di sterline di patrimonio (circa 440 milioni di euro), 50 in più delle recenti stime, se si considerano le tenute di Sandringham, Balmoral e le sue incredibili collezioni di dipinti, gioielli, macchine d’epoca e francobolli (Buckingham Palace non è di proprietà della sovrana). Sandringham vale tra i 60 e gli 80 milioni, ed è proprio grazie alla tenuta di campagna nel Norfolk (Inghilterra orientale) che Elisabetta II ha fatto incetta di fondi dell’Ue. Tutto regolare, ovviamente. Ma la svolta è arrivata quando la sovrana ha fuso la miriade di piccole e poco produttive fattorie di Sandringham in dodici più grandi, con la supervisione del marito Filippo. Negli stessi anni, nel 1973, il Regno Unito è entrato nella Comunità economica europea.
Da allora, in quanto una delle più grandi tenute agricole del Norfolk e una delle 40 aziende britanniche produttrici di ribes nero, tramite Sandringham la regina ha potuto attingere molti milioni dal fondo della Politica Agricola Comune europea: come ricostruito da McClure, 553mila sterline nel 2015, 524mila nel 2016, 695mila nel 2017, 604mila nel 2018 e nel 2019 addirittura 936mila sterline (+55%), grazie alla svolta “organica” voluta dal figlio Carlo.
L’uscita dall’Ue costerà dunque cara a Elisabetta. Almeno però, ricorda McClure, “Lilibet” a 94 anni è rimasta parsimoniosa, a differenza di chi l’ha preceduta. Vedi la regina Vittoria che negli ultimi tempi sperperò 800mila sterline di denaro pubblico. O le spese pazze della Regina Madre in «divertimenti e corse di cavalli, anche dopo i 90 anni».