Corriere della Sera, 15 settembre 2020
La rivalità tra Parigi e Marsiglia
L’Olympique de Marseille vince uno a zero in trasferta contro il Paris-Saint Germain e a Marsiglia domenica sera scoppia la gioia per strada, centinaia di persone si abbracciano, ignorando distanziamento sociale e gesti barriera. Il professor Raoult, celebre virologo, scherza ma non troppo: «Colpa di Parigi, come sempre: avessero giocato un po’ meglio, adesso non rischieremmo un aumento del contagio». Per un marsigliese tutti i mali arrivano da Parigi.
I cinque espulsi del Parc des Princes e il caso Neymar con le accuse di razzismo all’avversario Alvaro Gonzalez (che lo ha chiamato «scimmia») sono il pessimo epilogo di un match che è diventato le Classique del campionato francese, sul modello del Clásico tra Real Madrid e Barcellona. Una rivalità che esiste da tempo tra la prima e la seconda città più grande di Francia, e che si è poi trasferita – in ritardo, e con un po’ di sforzo – anche nel calcio.
Parigi (2,2 milioni di abitanti) è la capitale, la città più ricca e popolosa, la sede del potere economico e politico abituato a prendere le decisioni per tutta la Francia, la metropoli che guarda al Nord e alla Germania. Marsiglia (860 mila abitanti) è la seconda metropoli più importante di Francia, la città portuale frutto delle immigrazioni successive degli italiani, degli armeni, dei maghrebini, rivolta al Mediterraneo e al Sud. Quando il 10 giugno 2001 il presidente francese Jacques Chirac inaugurò la linea ferroviaria ad alta velocità Parigi-Marsiglia l’evento fu solenne: in poco più di tre ore si poteva passare dagli Champs Elysées alla Canabière, provando quasi lo stesso spaesamento dei passeggeri del Concorde (tre ore fra Europa e Stati Uniti).
Negli ultimi mesi la rivalità tra le due città è stata riaccesa dalla lotta al coronavirus, e dalla figura del professor Didier Raoult: nel suo istituto del Mediterraneo a Marsiglia il virologo si è detto certo di avere scoperto il modo per sconfiggere la malattia, grazie alla clorochina, un vecchio anti-malarico. Il governo e le autorità sanitarie a Parigi erano scettiche e Raoult ha fatto della clorochina un’arma nella battaglia contro lo strapotere della capitale: «Non è che solo a Parigi si possa fare ricerca scientifica di alto livello», protestava Raoult, lamentandosi del solito centralismo della République.
Trasferita nel calcio, questa competizione porta alla rabbia dei marsigliesi contro «il sistema» della Federazione calcio, che ha ovviamente sede a Parigi e che secondo alcuni avrebbe coperto il Paris-Saint Germain nel falsificare le date dei test Covid: ecco come, secondo una diffusa (e priva di prove) teoria marsigliese di complotto, Neymar sarebbe riuscito a scendere in campo pochi giorni dopo essere risultato positivo.
E poi c’è la straordinaria esultanza in tutti i bar del Vieux Port di Marsiglia al gol di Coman del Bayern la sera del 23 agosto, quando il Paris-Saint Germain ha perso la finale di Champions League, da anni l’unico vero obiettivo dei parigini. I marsigliesi non perdono occasione per ricordare che loro, la coppa, l’hanno già vinta (nel 1993, in finale contro il Milan) e restano gli unici in Francia a potersene vantare.
La rivalità calcistica ormai è viva e anzi in crescita, alimentata dallo strapotere in campionato del PSG grazie ai miliardi degli emiri del Qatar. Ma all’inizio il duello tra le due squadre e le due tifoserie non fu così spontaneo e acceso.
Nessuno dei due team può vantare una storia al vertice lontanamente paragonabile a quella di Real Madrid e Barcellona. Il primo match si svolse al Vélodrome di Marsiglia il 12 dicembre 1971 (vinse l’OM 4-2) senza suscitare grandi passioni, anche perché allora le squadre migliori del campionato francese erano semmai il Bordeaux e il Saint Etienne, non certo il PSG.
Le cose sono cambiate quando il club parigino è stato comprato nel 1991 dalla pay tv Canal Plus, che per aumentare gli ascolti e l’interesse decise di creare e alimentare la rivalità con un OM che stava vivendo la grande epopea del presidente Bernard Tapie. Fu allora che si cominciò a parlare di Classique e la rivalità tra le due città si trasferì anche alle due squadre, fino all’esasperazione di questi giorni.