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 2020  settembre 14 Lunedì calendario

Biografia di Naomi Osaka

Questa volta non c’è Serena. Non c’è a rovinarle la festa della prima volta Slam. Questa volta Serena non c’è, eliminata in una semifinale che aveva dominato per un set. Quasi come se non volesse ripetere l’esperienza del 2018 battuta in finale davanti alla sua gente. Questa volta Naomi Osaka non piange più, anzi può gioire, sdraiarsi a terra e guardare il cielo di New York, nel silenzio di un Arthur Ashe quasi deserto. Il primo Slam dopo il lockdown, quello che segna una nuova era del tennis, celebra il ritorno della giapponese più amata d’America. Per i suoi modi buffi, per l’impegno sociale, per la sua umiltà. 
Maturazione
Adesso Naomi è diventata grande, è maturata sotto la guida tecnica e l’esperienza di Wim Fissette, e può godersi questo successo come una rinascita, come il primo passo verso l’inizio di una nuova storia. Un compito portato a termine con successo, per Naomi che dall’inizio dell’anno andava ripetendo di volersi liberare da ansie e paure: «È vero, ci sono riuscita – ha spiegato dopo la cerimonia di premiazione —. L’esempio più chiaro sono stati primi due set della finale. Nel primo sono letteralmente svanita nel nulla, ma nel secondo ho reagito. Avevo un solo pensiero, che non era la vittoria finale, ma la voglia di lottare, di reagire, competere. In qualche modo è finita che ho portato a casa il trofeo». 
Mamba
Niente psicologi o mental coach, è stata una lotta personale, contro se stessa e le sue paure: «L’ho voluto fortemente. Ho sentito il bisogno di maturare, non saprei spiegare che cosa ho fatto di preciso. Semplicemente ho cercato di fare tesoro di quello che mi è successo, di imparare dalle lezioni che mi ha dato la vita, dalle situazioni in cui mi sono trovata. In questo modo mi sento cresciuta e riesco ad affrontare meglio le sfide, non soltanto quelle sul campo». Un po’ di sana “Mamba Motivation”, appresa nella frequentazione Kobe Bryant, diventato negli ultimi tempi il suo mentore, e a cui lei era molto legata. La morte del campione l’ha toccata profondamente, tanto da volerlo omaggiare con la canotta numero 8 dopo la vittoria del terzo Slam in carriera: «L’ho messa sempre, dopo ogni match – ha spiegato Naomi – e penso che sia stato lui a darmi la forza, sempre, di andare avanti nelle difficoltà». I due si conoscevano e poco prima del tragico incidente lui le aveva dato consigli importanti nella sua fase di maturazione. Senza Kobe, il primo messaggio è stato quello della mamma, il papà era troppo impegnato a far una pedalata per scaricare la tensione del match: «Credo di averlo stressato troppo...». La la premiazione l’ha condivisa con il fidanzato Cordae, rapper e attivista per i diritti delle persone di colore che è stato capace di farsi arrestare a luglio a Louisville durante una manifestazione contro gli assassini di Breonna Taylor. La vita nella bolla è stata lunga, senza gli affetti. E anche la situazione ha reso ancora più speciale questa vittoria: «Realizzerò meglio la gioia tra qualche giorno, quando potrò festeggiare. È stato tutto così strano. In albergo ho letto molto, soprattutto la storia di Haiti, il paese di mio padre. Anche il mio ragazzo legge tanto, mi passa i suoi libri. Cerco di guardare poco la tv e i telegiornali voglio formarmi un’opinione su ciò che accade senza farmi influenzare dai media».
Nuova icona
Lei l’opinione preferisce farla piuttosto che subirla, e nel cuore dei tifosi Usa, Naomi, si sta pian piano ritagliando un posto importante. Se Serena è stata, e sarà, sempre un simbolo, è vero che negli ultimi tempi il suo declino appare inesorabile. In più Serena non si è mai apertamente schierata per il Black Lives Matter, mentre Naomi si è messa in prima linea insieme a Coco Gauff. Ora, poi, anche se la bandiera accanto al suo nome è quella Giapponese, Naomi ha ripreso a vincere. Il suo pubblico è vastissimo, dagli Stati Uniti, dove è cresciuta, al Giappone dove, sebbene sia stata oggetto di battute razziste, è un’icona. Gli sponsor la inseguono, la sua immagine stravagante si presta alla pubblicità, e i guadagni nell’ultimo anno sono saliti a dismisura. Tanto da buttare giù dal trono la Williams anche su questo fronte. Secondo la classifica della rivista Forbes, la 22enne ha guadagnato nel 2019 un totale di 37,4 milioni di dollari, (oltre 31 milioni di euro) superando Serena Williams, in testa alla speciale classifica negli ultimi 4 anni, e cancellando il record della Sharapova. È tempo di una nuova diva.